Lo smaltimento delle pratiche di cittadinanza è stato particolarmente lento quest’anno. Sono state approvate dal Dipartimento dell’Interno solo 54419 richieste nei primi 8 mesi dell’anno finanziario 2017/18, circa il 40% delle 139285 richieste approvate lo scorso anno.
Nel corso dell’anno finanziario fino al 28 febbraio sono state ricevute un totale di 141236 richieste di cittadinanza, secondo quanto reso noto dal Ministero per la Cittadinanza e gli Affari Multiculturali.
“Prendere la cittadinanza non è più solo una formalità burocratica”, l’agente di immigrazione Emanuela Canini ha raccontato ai microfoni di SBS (potete ascoltare l’intervista sotto il titolo dell’articolo) “ma un’altra prova da passare tra requisiti in aumento e tanta pazienza”.
“Pare che ci siano circa 200mila pratiche in coda e che i tempi siano lievitati a 16 mesi di attesa” Emanuela Canini
Il Dipartimento dell’Interno ha rivelato lo scorso mese al Parlamento Federale che al 30 di aprile scorso più di 200mila persone sono in attesa di una risposta sulla loro domanda di cittadinanza, con tempi di attesa che dai 6 mesi dichiarati dal sito del governo sono aumentati a dismisura arrivando fino a 16.
Il numero relativamente basso di cittadinanze concesse è una conseguenza del periodo di incertezza iniziato nell’aprile del 2017, che si è protratto fino ad ottobre. Il governo Turnbull aveva annunciato una nuova legge sulla cittadinanza, con requisiti più stretti e un test di conoscenza di lingua inglese.
La proposta è stata poi affossata in Senato, ma non è stata abbandonata; il governo ha a più riprese dichiarato l’intenzione di presentare in futuro un nuovo disegno di legge riveduto e corretto. Le tempistiche però non sono note, in un primo momento si ipotizzava di una nuova proposta entro la fine dell’anno finanziario.

The number of applications for citizenship by conferral received (red) and approved (blue) as of February 28th in 2017-18. Source: Department of Immigration
“I tempi si sono allungati anche perché c’è un maggiore scrutinio sulle pratiche dal punto di vista penale.” Emanuela Canini
L’annuncio del governo lo scorso aprile, racconta ancora Emanuela Canini, ha causato un diluvio di richieste depositate al Dipartimento, per evitare di incorrere nei cambiamenti che poi non si sono avverati.
Il gran numero di richieste, unito alla maggiore attenzione su trascorsi penali di chi richiede la cittadinanza per questioni di sicurezza nazionale, ha causato l’aumento drammatico dei tempi di attesa.