Claudia Cardinale è un’icona non solo di bellezza mediterranea, ma anche di forza, talento e riservatezza. Con lei se ne va una delle ultime vere dive del cinema italiano. La sua carriera, durata più di 60 anni, è cominciata nel 1958 con I soliti ignoti di Mario Monicelli e l’ha vista protagonista in oltre 120 film, tra Italia, Francia e Stati Uniti.
"Per me l'immagine più indimenticabile è quella di Angelica ne Il Gattopardo", ricorda il professor Gino Moliterno, honorary senior lecturer in Film & New Media presso la Australian National University, nonché grande esperto di cinema italiano. Un film che "l'ha resa indimenticabile, e anche diva, un termine in cui forse lei non si rispecchiava più di tanto".
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Il talento della Cardinale è stato riconosciuto con un Leone d’Oro alla carriera, tre David di Donatello, un David Speciale e quattro Nastri d’Argento. Ma più dei premi, Claudia Cardinale lascia un'immagine potente, elegante e indimenticabile del cinema italiano nel mondo.
Il nostro ascoltatore Giovanni Porta, da Brisbane, ricorda quando, nel 1971, la Cardinale era in Australia insieme ad Alberto Sordi per le riprese del film Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata, una commedia diventata un vero cult per il pubblico australiano, che racconta le vicissitudini di Amedeo, un uomo solo emigrato in Australia, che sposa per procura Carmela.
"Io avevo 15 anni e mio padre era un grande appassionato di Claudia Cardinale", racconta Giovanni. "Per tutto quel mese delle riprese lui ha abbandonato la fattoria, e anche se le erbacce crescevano, non gli importava niente: ogni giorno andava a vedere la Cardinale sul set."
"Quando è arrivata in Australia è apparsa su tutti i giornali", ricorda ancora il professor Moliterno, perché per gli australiani era un modo per entrare in contatto "con questa famosa Italia che viveva nell'immaginario collettivo, l’Italia di Fellini e anche un po’ quell'immagine di donne più sensuali rispetto a quelle che si vedevano nel cinema australiano".