Presentato al Melbourne International Film Festival e in programma anche nell'ambito dell’Italian Film Festival, "Signorinella – Little Miss" racconta il ruolo delle donne italiane nell’esperienza migratoria Down Under, restituendo loro il posto centrale che spesso è stato dimenticato.
Attraverso immagini d’archivio e interviste, il nuovo docu-film dei registi Shannon Swan, Jason McFadyen e Angelo Pricolo (già autotre di 'Lygon street, si parla italiano') ricostruisce i sacrifici quotidiani e le conquiste personali, dalle fatiche nelle piantagioni di canna da zucchero nel Queensland alle prime esperienze di lavoro fuori casa fino - in qualche caso - ai grandi successi professionali su scala nazionale e internazionale.
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Il film si collega idealmente a "Lygon Street – Si parla italiano", ma sposta l'attenzione dall’universo maschile a quello femminile, diventando un tassello indispensabile per comprendere l’evoluzione della comunità italoaustraliana.
"Le voci delle donne italiane mancavano, e con Signorinella abbiamo voluto riparare a questa assenza", spiega Angelo Pricolo, descrivendo il rapporto tra questo docufilm e quello che raccontava l'epopea degli italiani di Melbourne attraverso gli aneddoti degli uomini di Carlton.
Molte donne furono costrette a rimboccarsi le maniche e a lavorare nelle piantagioni di canna da zucchero nel nord del QueenslandAngelo Pricolo
"L'emigrazione per le donne è stata piena di difficoltà: da quelle con una lingua e una cultura nuove a quelle familiari, dato che spesso c'era un padre all'antica che voleva proteggere la sua 'signorinella'. Con questo documentario raccontiamo questa storia un po' dimenticata", spiega Angelo, ospite negli studi di radio SBS.
Il risultato è un affresco corale che unisce memoria e presente, lasciando spazio a riflessioni più ampie sul ruolo delle donne nelle migrazioni e sulla loro capacità di incidere nei processi di cambiamento sociale.

Un fermo immagine del docu-film Signorinella
Accanto alle storie di donne comuni, il documentario mette infatti in evidenza biografie di successo come quelle di Carla Zampatti e Julia Zaetta, di Mariana Hardwick (Boggio alla nascita) e di Tina Arena, mostrando anche l'evoluzione della percezione degli italiani da parte della società australiana, proprio grazie al contributo delle donne.
"La vita in Australia per le donne italiane è stata complessa, ma la resilienza e il coraggio che hanno mostrato continuano a ispirare ancora oggi".