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Blindur, ora, fa rivivere la canzone “3000X” lavorando in sinergia con numerosi DJ e producer della scena nazionale e internazionale: da Marco Messina dei 99 Posse a Speaker Cenzou, con riletture che vanno dalle sonorità reggae a quelle psichedeliche, tutte confluite in una sperimentazione che ha fatto nascere 7 nuove canzoni da una stessa identica anima.
Massimo: “L’idea è nata perché, nonostante fosse fin da subito una canzone che ci piaceva molto, non venne scelta tra i singoli promozionali del disco. Ma quando è iniziato il tour italiano abbiamo capito che dal vivo la canzone era una di quelle che piaceva di più e che ci faceva esprimere con più forza. Ci è sembrato che la canzone meritasse qualcosa in più, e visto che ci piace collaborare con altri artisti, abbiamo avuto l’idea di fare una cosa un po’ strana, ovvero di mandare la canzone a sette produttori diversi e vediamo cosa tirano fuori. È stato un esperimento molto divertente.”
Quali sono le vostre connessioni con l’Australia?
Massimo: “Siamo entrambi molto innamorati dell’Australia anche se non ci siamo mai stati, purtroppo. Però abbiamo delle forti connessioni con il vostro Paese: io, ad esempio, ho studiato per tanti anni la musica aborigena e suono anche il didgeridoo da una vita, quindi l’Australia è molto vicina al mio modo di fare musica. In più ho anche un carissimo amico che vive lì. E Carla è ancora più appassionata di me.”
Carla: “Sì, perché io prima di essere musicista sono geologa, e l’Australia è famosissima per noi perché dal punto di vista geologico è stupenda, quindi l’ho studiata tantissimo. Poi anche io ho un amico che tra qualche mese arriverà lì, e stiamo parlando tanto dell’Australia. In fine, uno dei miei gruppi preferiti è australiano, ovvero Angus & Julia Stone.”
Le contaminazioni in effetti sembrano un po’ al centro del vostro progetto. Se penso anche ad altri artisti campani, come gli Almamegretta o Pino Daniele, sembra quasi che ci sia un nesso tra Napoli e la musica che proviene da altri mondi, è così?
Massimo: “Probabilmente sì, essendo Napoli una capitale del Mediterraneo, ha di per sé una forte mescolanza di generi e di culture. Noi, nello specifico, siamo molto proiettati verso l’estero, ma poi è anche bello, quando sei lontano, guardare a casa e riconoscere le tue radici. Ad esempio, qualche anno fa siamo stati invitati da Damien Rice a suonare insieme in più circostanze, e la primissima volta che condividemmo il palco lui ci chiese di suonare “Era de’ Maggio”, un classico della canzone napoletana. Mi sembrava incredibile che lui la conoscesse ed è stato bellissimo riarrangiarla e farla rivivere in chiave più folk e moderna. Probabilmente hai ragione, la contaminazione tra i genere è una chiave della musica del Mediterraneo e, in generale, è forse la cosa più bella dell’arte.”
Voi avete fatto tantissimi concerti anche all’estero. Qual è la vostra percezione delle differenze che ci sono tra quando si suona nel nostro Paese e quando si suona fuori? Soprattutto per un esordiente, o comunque un nome non notissimo, si dice spesso che in altri Paesi ci sia più attenzione e in un certo senso più rispetto. Voi cosa ne pensate?
Carla: “Purtroppo devo essere un po’ cattiva nel rispondere a questa domanda, perché sono molto d’accordo. Noi siamo stati davvero in tanti posti a suonare ed effettivamente il pubblico all’estero è molto più attento, solitamente quando suoni non vola una mosca e sono molto presi quando sentono persone cantare in altre lingue. Noi temevamo, all’inizio, che potesse essere un errore cantare in italiano o addirittura in dialetto, e invece questo poi si è sempre rivelato un plus. Noi adoriamo ovviamente il pubblico italiano, ma in effetti all’estero c’è più attenzione.”

Source: Riccardo Piccirillo
I residenti della zona metropolitana di Melbourne devono restare a casa e possono uscire solo per acquistare cibo e generi di prima necessità, per lavorare, studiare, fare esercizio oppure prestare o ricevere assistenza. Si consiglia di indossare mascherine in pubblico.
Le persone in Australia devono stare ad almeno 1,5 metri di distanza dagli altri. Controllate le restrizioni del vostro stato per verificare i limiti imposti sugli assembramenti.
Se avete sintomi da raffreddore o influenza, richiedete di sottoporvi ad un test chiamando telefonicamente il vostro medico, oppure contattate la hotline nazionale per le informazioni sul Coronavirus al numero 1800 020 080.