Lo scorso anno, il presidente Emmanuel Macron ha indetto elezioni anticipate per rafforzare il suo governo, ma il risultato è stato un parlamento senza maggioranza e un’avanzata dell’estrema destra guidata da Marine Le Pen.
Ad acuire la crisi lunedì scorso, il primo ministro Sébastien Lecornu, nominato solo poco più di un mese fa, si è dimesso dopo forti critiche rivolte al suo governo. Venerdì era stato riconfermato e aveva annunciato in Parlamento la sospensione della riforma delle pensioni, un provvedimento molto controverso ma al cuore del governo Macron approvato nel 2023 utilizzando un potere costituzionale senza voto parlamentare, che avrebbe alzato l’età pensionabile da 62 a 64 anni entro il 2030, scatenando mesi di proteste.
"Tutti navigano a vista senza sapere cosa succederà fra una settimana" ha spiegato il giornalista Giampiero Martinotti da Parigi, e ha aggiunto che "è una situazione veramente difficile e soprattutto totalmente inedita in Francia dal '58 quando il generale De Gaulle creò la Quinta Repubblica".
Sébastien Lecornu, sotto pressione sia dai socialisti che dai conservatori, ha promesso di congelare questa riforma fino alle elezioni del 2027, ma la domanda rimane: sarà sufficiente per risolvere la crisi di governo in Francia?












