Nato a Catania nel 1995, Insolia ha pubblicato "Gli affamati" per la casa editrice Ponte alle Grazie.
Il romanzo racconta la storia di due fratelli nati e cresciuti nella difficile realtà di un paesino del sud Italia, che il lettore conosce mentre si trovano ad affrontare un'estate di cambiamento, un'estate che li porterà dalla giovinezza all'età adulta.
"Mentre scrivevo la storia di Paolo e Antonio pensavo solamente a raccontare la loro vita difficile, tra l'acolismo del padre e l'abbandono della madre, poi mi sono reso conto che la loro rabbia e la loro incertezza sono le stesse che caratterizzano tutta la mia generazione", ha raccontato Mattia Insolia ai microfoni di SBS Italian.
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Questo libro descrive un senso di abbandono che, secondo Insolia, è generalizzato.
"Noi millennial siamo cresciuti coccolati e viziati per poi, ad un certo punto, lasciarci alle prese con un futuro che non riusciamo a vedere, caratterizzato solamente dalla crisi politica, climatica ed economica. In mano non ci rimangono altro che rabbia e incertezza", ha continuato lo scrittore.
Insolia però lascia il lettore con un messaggio positivo, nonostante il sapore dolce amaro in bocca e la senzasione che qualcuno ci abbia preso a pugni nello stomaco.
"La lezione che Antonio e Paolo hanno cercato di comunicarmi è che la rabbia non è mai la via d'uscita dal dolore, dalla sofferenza e dalla solitudine. L'apertura verso gli altri è l'unica via di salvezza ed è sempre una forma di ricchezza", conclude.
Ascolta l'intervista integrale a Mattia Insolia:
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