"Non lontano da qui" è il titolo del romanzo di Francesca Avanzini, con il quale l'autrice intende raccontare la Resistenza ai più giovani ed educarli non solo alla Storia, ma anche a "fare i conti con il nostro dolore", come ci ha raccontato.
"A me interessava questo passaggio di maturazione che cerca quantomeno di rispondere alla domanda: 'Cosa facciamo del nostro dolore, della nostra rabbia?'", ha raccontato Avanzini, che ha scelto il giovane Mino come protagonista del suo romanzo.
Possiamo fare del nostro dolore un motivo di malessere, di rabbia, di rivalsa nei confronti degli altri, oppure possiamo farne un super-potere, una nostra risorsa che ci aiuta a vivere meglio con gli altri nella società.Francesca Avanzini
Il ragazzo Mino scopre la storia di Salvatore Principato, un maestro socialista e antifascista fucilato nel 1944 in Piazzale Loreto a Milano: è questo l'inizio di "Non lontano da qui", che secondo l'autrice è anche un viaggio di maturazione interiore volto alla gestione del dolore.
Un altro aspetto didattico del romanzo è quello di comunicare l'importanza delle "storie umane" all'interno della Storia. "Spesso la Storia viene raccontata con troppa enfasi: con questo volume ho voluto cercare di far capire ai ragazzi che in fondo la Storia siamo noi, con le nostre storie personali", ha dichiarato Avanzini.