Il conflitto in Ucraina è giunto alla ventisettesima giornata, e sembra che i bombardamenti sulle città ucraine si stiano intensificando. Secondo il ministro della salute ucraino, Viktor Lyashko, nelle ore scorse dieci ospedali sono stati completamente distrutti dai bombardamenti.
Secondo i dati Onu, l'invasione militare ha causato almeno 925 morti tra la popolazione civile, cifra che sarà presto rivista al rialzo, secondo l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani.
Tutto questo mentre i rapporti diplomatici tra Russia e Stati Uniti sembrerebbero arrivati ad un punto di rottura.
"Le forze russe hanno fatto il massimo per arrivare ai loro obiettivi, ma sono stati interrotti, da una parte respinti a Kyev e dall'altra a Mariupol. L'obiettivo di Mosca è creare un corridoio dalla Russia meridionale fino alla Crimea e sfortunatamente la città di Mariupol è proprio sulla traiettoria che interessa loro", dichiara il corrispondente dall'Europa orientale Giuseppe D'Amato ai microfoni di SBS Italian.
"Da quello che viene raccontato dai corrispondenti in campo la situazione è terribile, ma i russi sono impantanati", aggiunge il giornalista.
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Giornale radio mercoledì 23 marzo 2022
Nelle ultime ore si è riaffacciato il timore di una escalation ulteriore, con l'utilizzo di armi chimiche e biologiche.
"Mosca ha avvisato che userà le armi nucleari solo 'se la sua esistenza verrà minacciata', un chiaro riferimento ad un potenziale intervento diretto degli Stati Uniti, ma, per adesso, si tratta di minacce psicologiche, anche se il rischio di un allargamento del conflitto rimane elevatissimo", continua D'Amato.
Qual è la strategia del Presidente ucraino?
"Zelensky vuole dire al mondo 'stateci vicini' perchè in Ucraina si sta verificando uno scontro tra una democrazia e un Paese che non è più considerato democratico. Sembra che il suo messaggio sia 'stiamo combattendo per la libertà del mondo'", conclude il corrispondente.
Ascolta l'intervento integrale di Giuseppe D'Amato:
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