"Uno deve anche pensare a come preservare la cultura e trasmetterla ai posteri, senza lasciare che le generalizzazioni di future generazioni si impadroniscano della storia, trasformandola in altro", riflette il direttore di Blackartprojects, Andrea Candiani.
Per farlo, dobbiamo impegnarci affinché il patrimonio artistico sia tramandato integro, libero da letture fuorvianti o riduttive, così che continui a rappresentare la nostra eredità, fedele e viva, nel tempo, aggiunge.
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Quanto è importante, per comprendere davvero il valore di un'opera d'arte, separare l’artista dalle interpretazioni che epoche successive gli hanno attribuito?
"Quando penso a Wagner, non penso a Hitler. Mi viene in mente la musica di Wagner, che è morto sei anni prima della nascita dell'orrendo dittatore. Eppure, la storia associa Wagner e Hitler, dato che era il suo autore preferito", spiega Candiani.
Oggi, in un’era dominata dalla fruizione veloce, preservare l’arte diventa un modo per radicarci, per non dimenticare chi siamo e da dove veniamo, aggiunge.
"Chi dice che gli artisti dovrebbero essere cauti e non politicizzare le loro opere? Mi sembra come il formaggio sul pesce: proprio un controsenso culturale, o meglio, un tentativo di non perdere il supporto di un certo gruppo di collezionisti", conclude Candiani.




