La storia di Louise Bayutti è molto legata all'Italia, terra d'origine di sua papà Jim e di sua mamma, dove ha trascorso lunghi periodi in visita ai parenti in Friuli e dove ha numerosi amici.
“Il Covid è stato un periodo difficile per me perché per cinque anni non sono potuta andare in Italia e mi mancavano tutti gli amici che ho lì”, racconta Louise.
Clicca il tasto 'play' in alto per ascoltare la seconda parte della storia di Louis Bayutti.
“Questo è il dono che mi hanno lasciato i miei genitori perché gli amici che ho sono i figli degli amici dei miei genitori”.
L'amicizia è stata trasmessa tra generazioni.Louise Bayutti.
Sin da piccola, Louise ha avuto la fortuna di crescere in un ambiente ricco di cultura e di storie grazie all'attività di suo padre, Jim. La sua vicinanza agli immigrati italiani è stata fondamentale nella sua formazione, permettendole di capire e apprezzare le tradizioni di questa comunità.
L'APIA Club, sotto la presidenza di Jim, si è rivelato essere un importante punto di incontro per gli italiani a Sydney, dove si tenevano eventi e celebrazioni che rafforzavano i legami tra le famiglie.
Questo ambiente ha contribuito a formare l'identità di Louise e il suo amore per la cultura italiana, un legame che porta con sé anche oggi.
“Mi piacerebbe approfondire la storia dell’immigrazione italiana”.
L’Italia per me è sempre stato un mondo meraviglioso, una meraviglia dietro a ogni angolo.Louise Bayutti
1951: Jim Bayutti con il gruppo di italiani che hanno lavorato a Cooma. Credit: Courtesy of Louise Bayutti.
La terza e ultima parte dell'intervista a Louise Bayutti sarà trasmessa domenica prossima.
