Mauritania, l'ONG Terre des Hommes contro la malnutrizione infantile

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Attività di sensibilizzazione sulla malnutrizione nelle zone rurali dell'Assaba (Terre des Hommes, Mauritania) Source: Courtesy of Loretta Lasaponara

Echo, Direzione generale per la protezione civile e le operazioni d'aiuto umanitario europee, finanzia un progetto dell'ONG Terre des Hommes contro la malnutrizione in Mauritania.


La natura del territorio desertico della Mauritania ha un forte impatto negativo sull’allevamento e l'agricoltura, specialmente nella regione di Assaba, situata a sud est del territorio, generando un grave problema di malnutrizione che affligge in maggioranza i bambini. 

Come la capo progetto Loretta Lasaponara ha raccontato ai microfoni di SBS Italian, i tassi di malnutrizione, specialmente tra i bambini, raggiungono cifre preoccupanti.

"Nel 2021 [i tassi di malnutrizione] hanno raggiunto il 2,6% superando di 0.6 punti percentuali il 2%, che è considerata la soglia d’urgenza", ha spiegato. 

Il progetto Echo interviene in quattro province: Kiffa, Barkeol, Kankossa e Guerou dove ci sono situazioni di malnutrizione severa, quella cioè che richiede la cura attraverso i medicinali.

"In quelle aree abbiamo calcolato circa 5.000 bambini, compresi tra i 6 mesi e i 4 anni e mezzo, che soffrono di malnutrizione, a cui si aggiungono uomini e donne in età riproduttiva".

Tra le cose che Echo fa per queste popolazioni c’è anche un lavoro di sensibilizzazione al tema, rivolto in particolare ai genitori.

"Insegnamo loro come riconoscere la situazione di salute dei propri bambini attraverso l'utilizzo dei braccialetti colorati MUAC, che in base alla circonferenza e al colore assegnato, segnalano lo stato di nutrizione di bambini", ha spiegato Lasaponara.
Molti villaggi inoltre sono distanti dalle strutture sanitarie, e gli operatori di Terre des Homme vi si recano per valutare la situazione e prendersi cura dei bambini in situazioni d'emergenza.

"213 erano i malnutriti severi nell’ultimo resoconto".

A questi problemi si aggiungono ostacoli di tipo culturale. Ad esempio molti genitori porterebbero più volentieri i figli dai marabù (guaritori locali) invece che affidarli alle cure dei medici, credendo che la malnutrizione non sia una vera malattia.

“Le più sensibili alle nostre campagne informative sono le donne, ma i capo famiglia sono uomini che non sono molto sensibili alla tematica”, ha spiegato Lasaponara.

Il problema della malnutrizione è esasperato da miscredenze culturali che compromettono la salute di un bambino fin dall'infanzia. 

"Le gravidanze in Mauritania sono molto ravvicinate ed è credenza che la donna che resti incinta non debba più allattare, perchè questo comprometterebbe la gravidanza, quindi ai bambini viene negata una nutrizione infantile che genera poi situazioni gravissime".

“La nostra sfida più grande è convincere i capofamiglia ad interessarsi maggiormente alla salute dei propri figli”. 

Nonostante tutti questi problemi, fortunatamente, i risultati del progetto sono positivi.

“Abbiamo dei buoni tassi di guarigione che si aggirano tra l’80% e il 90% , oltre lo standard internazionale del 75%", ha spiegato Lasaponara. 

Ascolta l'intervista integrale:

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