La finale degli Australian Open 2019 era appena andata in archivio in modo rapido, 124 minuti, e indolore, col brivido di una sola palla break concessa in 13 turni di battuta, quando Novak Djokovic ha sollevato per la settima volta la Norman Brookes Challenge cup. Quindi, durante la cerimonia di premiazione, il numero 1 del tennis mondiale ha preso la parola.
Come da copione il 31enne campione serbo - amatissimo down under - ha ringraziato il suo team, cominciando dal coach e dal fisioterapista, Marian Vajda e Uli Badio. Quindi ha proseguito tributando un omaggio a due persone, Edoardo ed Elena, che ha definito 'la mia coppia preferita'.
Il riferimento era ai due manager, Elena Cappellaro di Udine e al suo partner, il milanese Edoardo Artaldi.
Quest'ultimo entrò in contatto col tennista serbo quasi 10 anni fa, quando Novak Djokovic aveva vinto uno Slam (gli Australian Open 2008) ed era vestito da un marchio italiano, la Sergio Tacchini. Da allora, il rapporto tra Nole e Dodo non solo ha resistito alla fine del contratto tra il numero 1 del mondo e l'azienda di Bellinzago, ma anche alla piccola epurazione, che lo scorso anno aveva portato Djokovic a cambiare allenatore, preparatore atletico e fisioterapista.
Jelena Djokovic e Dodo Artaldi Source: Getty Images
Insomma tutto lo staff tranne Elena e Edoardo.
"Lavoro con Novak 24 ore al giorno, sette giorni su sette"
Poco dopo il termine della finale che ha assegnato al tennista serbo il settimo Australian Open e il quindicesimo titolo Slam abbiamo intercettato Edoardo Artaldi. Il quale ha vinto l'abituale ritrosìa e si è concesso per una chiacchierata nella quale ci ha raccontato alcuni aneddoti del suo rapporto con Novak Djokovic.
