Dopo lo sbarco a Adelaide e l'ingresso nel mondo del lavoro nel settore minerario, l’idrogeologia per Fabio Carosone diventa una palestra quotidiana di analisi, intuizioni e confronti serrati con ingegneri e tecnici.
"La soddisfazione più grande - ricorda - era quando, dopo lunghe discussioni, i colleghi riconoscevano che avevo ragione. Non per orgoglio, ma perché significava aver interpretato bene i dati, aver capito come si muoveva l’acqua nel sottosuolo", racconta a SBS Italian.
Clicca il tasto "play" in alto per ascoltare la seconda parte della vita di Fabio Carosone
Fabio Carosone con la figlia Ylva e il figlio Daniel Credit: Courtesy of Fabio Carosone
Ma insieme ai risultati sono arrivate anche le difficoltà: lunghi periodi lontano da casa, turni estenuanti nei campi minerari, la sensazione di perdere alcuni passaggi della crescita dei figli. "È stato l'aspetto più duro. Quando lavori per settimane fuori, la famiglia ti manca e a volte ti senti in colpa".
Quando lavori per settimane fuori, la famiglia ti manca e a volte ti senti in colpaFabio Carosone
Il racconto prende poi una direzione più personale quando Fabio ricorda i tredici anni passati a Melbourne e il successivo trasferimento a Sydney.
È lì che è nato un nuovo capitolo imprevisto: il suo coinvolgimento nella Società Dante Alighieri. "Fu una coincidenza. Conobbi persone coinvolte nell’associazione e mi chiesero di entrare. Prima membro, poi tesoriere, poi presidente. È stata una scalata volontaria… o forse un po’ involontaria".
A spingerlo, in realtà, era un terreno fertile già presente nella sua formazione: il liceo classico, le letture, la musica, la poesia. "Sono cose che rimangono dentro. Quando mi dissero: 'Vuoi dare una mano alla Dante?', per me fu naturale. La lingua italiana è bellissima, e in Australia ha bisogno di essere coltivata e diffusa".
Il tema dell’identità attraversa tutto il suo discorso: "Sono italiano e sono australiano. Amo le due culture e non posso separarle". È un equilibrio che ritrova anche nel modo in cui parla dei figli: "Penso di essere stato un padre attento, per quanto potevo. Non troppo severo, ma presente. Adesso loro vivono a Melbourne e il rapporto è diverso, ma c’è sempre".
Sono italiano e sono australiano. Amo le due culture e non posso separarleFabio Carosone
Oggi che è finalmente padrone del suo tempo, Fabio si dedica a ciò che lo appassiona: leggere, lavorare con il legno, costruire cornici, tenere le mani impegnate.
"Non sono pigro. Ho bisogno di affrontare sempre nuove sfide". Fabio legge soprattutto storia, con grande attenzione al Medioevo italiano e alle vicende dei popoli nativi: dai nativi americani agli aborigeni australiani, per capire come le civiltà resistono – o cedono – all’impatto della modernità.
Alla Società Dante Alighieri di Parma in occasione di un premio letterario
