Arriva dalla chimica un aiuto fondamentale per difendere il patrimonio culturale degli aborigeni australiani.
Grazie ad uno studio condotto da un team internazionale che ha coinvolto scienziati da Stati Uniti, Francia, Italia e Australia gli esperti sono più vicini a conoscere le tecniche e i materiali utilizzati dalle popolazioni aborigene e quindi anche a poterne conservare meglio i manufatti.
Per lo studio sono stati esaminati essudati vegetali, come resine o gomme, di cui sino ad oggi si conosceva la composizione chimica in modo approssimativo.

งานศิลปะของชาวพื้นเมืองออสเตรเลียที่มีการใช้จุดและสีสันเป็นเอกลักษณ์ Source: Getty / Rafael Ben-ari/Avalon/Universal Images Group via Getty Images
Questo consentirà di proteggere meglio l'arte Aborigena per il futuro.
Determinante è stato il contributo del team scientifico dell’Università di Pisa guidato dalla professoressa Ilaria Bonaduce.

La professoressa Ilaria Bonaduce dell'Università di Pisa. Credit: Ilaria Bonaduce.
I risultati della ricerca, pubblicata negli Atti della National Academy of Sciences, hanno permesso anche di instaurare paralleli con le tecniche artistiche occidentali e quelle usate dagli Aborigeni australiani migliaia di anni fa.
Simili paralleli sono previsti in futuro anche con le tecniche usate dai popoli indigeni del Nord America e del Brasile.
Oltre All’Università di Pisa hanno partecipato allo studio l'Ufficio della Scienza del Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti, il SOLEIL in Francia e tre laboratori del Centro nazionale francese per la ricerca scientifica, l'Université Paris-Saclay, l'Università di Melbourne, la Flinders University e l'Australian Synchrotron International Synchrotron Access Program.



