Già nel 2016 le condizioni di alcuni dei lavoratori impiegati nelle stazioni di servizio Caltex avevano destato perplessità.
Come ha confermato Natalie James del Fair Work Ombudsman erano giunte numerose segnalazioni che denunciavano situazioni di sfruttamento verso gli impiegati del franchising.
"We were receiving intelligence about some practices that were of concern to us, practices including cash payments and underpayment of workers, and that is what made us decide that we'd better take a very close look at what was going on in the Caltex network"
Nel momento in cui sono scattate le indagini, i funzionari dell'agenzia di garanzia dei lavoratori in Australia hanno ispezionato 25 punti vendita gestiti da 23 partner del franchising Caltex a Brisbane, Melbourne e Adelaide.
Solo 6 delle 25 stazioni di servizio sono risultate in regola, con un tasso di illegalità nella gestione del personale del 76%.
Tra le violazioni più comuni retribuzioni inadeguate e ore di lavoro straordinario non retribuite. Secondo il Fairwork, la mancanza di registri rende complicato stabilire l'ordine di grandezza del problema.
"The most concerning of the issues we found were cases where the records were deficient. When employee records are deficient, we have no real way of knowing what workers are entitled to and whether they received it"
L'inchiesta ha anche rivelato che la categoria più colpita da queste forme di sfruttamento è quella dei lavoratori stranieri.
Degli oltre 200 impiegati su cui il Faiwork ha concentrato le indagini, 3 su 5 erano in possesso di un visto di lavoro, e circa 1 su 4 è risultato essere sotto i 24 anni. Catherine Scarf, amministratrice delegata di AMES Australia - un'associazione che si occupa di sostegno agli immigrati e ai rifugiati - ha dichiarato che lo sfruttamento dei lavoratori stranieri è un problema serio.
"Often, migrant workers, international students, backpackers, holiday-makers, those kind of visas, haven't had the opportunity to understand Australia workplace culture, law, so they'll often come into a workplace straight from visa-granting without that background information and may have very different workplace, legal, structures than we're used to and so may not know what to expect, what their workplace rights are. And so, obviously, that's when issues can arise"
Secondo la Scarf, i lavoratori stranieri, gli studenti e i residenti temporanei in Australia entrano nel mercato del lavoro senza conoscere i loro diritti.
Con oltre 1900 punti vendita sparsi sul territorio nazionale, Caltex ha risposto che sarebbero pochi i casi di sfruttamento.
In una dichiarazione rilasciata alla SBS all'inizio delle indagini, l'azienda aveva annunciato l'intenzione di avviare indagini interne, compresa una linea telefonica dedicata per denunciare casi di sfruttamento. Secondo Natalie James, i gestori stessi dei negozi sono spesso stranieri a loro volta sprovvisti della conoscenza dei diritti e doveri dei lavoratori in Australia.
"New arrivals to Australia, when they set up a business, might not be familiar with our laws. Our laws are very complex, and you need to go fairwork.gov.au and make sure you understand the award rates"
Anche la CEO di AMES Australia ha ricordato l'importanza di una vera e propria educazione al mondo del lavoro nel Paese, a tutti i livelli.
"I think, as well as training for migrant workers in terms of understanding their rights, it would be very useful to ensure that franchisees have training in terms of understanding their obligations and making sure that they understand Australian workplace law and are supported by their franchisors in terms of what that needs to be"



