Si tratta di un livello di competenza più alto rispetto all’A2 («elementary») finora richiesto per i permessi di soggiorno di lunga permanenza. Con il rischio - denunciato anche dai sindacati italiani - che il livello dell’asticella tagli fuori molti immigrati che sono in possesso degli altri requisiti di legge.
Finora per richiedere la cittadinanza bastava risiedere in Italia da almeno dieci anni e essere in possesso di determinati requisiti, come ad esempio dimostrare di avere redditi sufficienti al sostentamento, di non avere precedenti penali, o di non essere in possesso di motivi ostativi per la sicurezza della Repubblica.
Oppure si poteva diventare cittadini italiani per matrimonio. D’ora in poi entrambe le condizioni saranno subordinate alla conoscenza dell’italiano di livello B1.
Questa mattina abbiamo chiesto ai nostri ascoltatori se ritengano giusto che il loro futuro marito o la loro futura moglie non possano ottenere la cittadinanza italiana perché la loro conoscenza della lingua italiana non è adeguata.
Tutto questo quando molti figli o nipoti di italiani in Australia possono ottenere la cittadinanza quando non parlano una parola di italiano.