Telelink, il servizio telefonico che connette gli ipovedenti d'Australia per "farli sentire ancora vivi e parte della società"

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Ogni martedì mattina Adalberto Alpi, coordinatore del gruppo in italiano del Telelink di Vision Australia, riunisce le "sue ragazze" per una teleconferenza, l'appuntamento più atteso della settimana.


Angela, Rosetta, Dantina e Pasqualina non si conoscono di persona ma da anni ormai, nonostante vivano sparse in punti diversi d’Australia, si trovano puntualmente al telefono ogni martedì tra le 9 e le 10 del mattino per fare due chiacchiere, scambiare ricette della cucina tradizionale italiana e, perché no, fare qualche volta un tuffo nel passato e tornare in Italia, almeno con i ricordi.

Il servizio si chiama Telelink ed è offerto da Vision Australia, un’organizzazione no profit che fornisce servizi alle persone cieche o ipovedenti a livello nazionale.

Ma che ruolo gioca un servizio come il telelink tra la popolazione più anziana ai tempi del coronavirus, quando queste mamme e nonne sentono ancora di più la nostalgia dei loro figli e nipoti?

"È bellissimo perché noi ci sentiamo sole, specialmente io che ho tutti i miei figli lontani" racconta Angela dalle Blue Mountains, in NSW. "Il martedi io lo aspetto come se fosse... come se dovessi uscire, come se dovessi andare in qualche bel posto. Sono sempre sola in casa, e quindi è proprio una gioia per me".

"Io ho mio marito qui con me" dice Rosetta dalla casa di riposo di Griffith, in NSW, dove risiede "ma lui ha 99 anni e perde la memoria. Gli parlo ma lui non si ricorda niente".
Il martedì io lo aspetto come se fosse... come se dovessi uscire, come se dovessi andare in qualche bel posto.
Queste signore sono solo alcune tra le migliaia di persone che prendono parte al programma offerto da Vision Australia.

"All'inizio delle sessioni parlano sempre del tempo e dei loro acciacchi" spiega Adalberto, ma il suo lavoro è proprio quello di cercare di cambiare il tono della conversazione e di tirare le signore un po’ su di morale. L'obiettivo di Vision Australia infatti è quello di "unire queste persone in difficoltà e farle sentire ancora parte della società. Farle sentire che hanno ancora qualcosa da dire e da fare, che sono ancora vive" spiega il volontario.

"Oggi diamo il benvenuto a Pasqualina, una signora di Melbourne che è voluta unirsi al nostro gruppo", la voce di Adalberto introduce una nuova persona nel gruppo, per cui c'è sempre spazio anche se solitamente non dovrebbe superare i dieci individui.

Pasqualina, la new entry del gruppo, è arrivata a Melbourne negli anni Cinquanta come Dantina che vive nella capitale del Victoria dal 26 gennaio del 1956, dove è arrivata per raggiungere il padre dall’Abruzzo. Aveva di 17 anni e ha viaggiato insieme alla madre ed i fratelli.

Rosetta invece arrivò in Australia da Verona nel 1951, a Griffith, in NSW, dove esisteva (e ancora oggi è cosi) una fortissima influenza italiana tanto che, racconta "io non ho mai dovuto imparare l’inglese". Rosetta ha lavorato per tanti anni nelle fattorie raccogliendo la frutta e la verdura, e oggi vive in una casa di riposo insieme al marito. 

Infine Angela è Campana e oggi vive nelle Blue Mountains ma è arrivata a Sydney nel 1981, ben trent’anni dopo la signora Rosetta. La sua una storia di emigrazione è molto diversa, e ancora la fa soffrire quando la racconta, visto che lei e la sua famiglia si sono visti obbligati a lasciare l’Italia in emergenza, dopo il terribile terremoto che nel 1980 colpì l'Irpinia facendo più di 3000 vittime.

Ma, che cos’è esattamente il Telelink?

Si tratta di un servizio gratuito volto a mettere in contatto telefonico persone socialmente isolate che hanno una visibilità ridotta o che hanno perso completamente la vista. È il caso ad esempio della signora Rosetta, che è cieca da 10 anni ormai. "Io non vedo se c'è il sole. È mio marito che mi dice com'è fuori. Io vedo tutto scuro" dice rispondendo a Dantina quando questa chiede alle altre signore che tempo fa nelle diverse località australiane da cui sono collegate. "Quando vengono a trovarmi i miei nipotini li accarezzo, tocco loro i capelli, ma non so di che colore hanno gli occhi ed i capelli" racconta ancora Rosetta. "Me lo dicono e io immagino, ma non vedo".

Quello in italiano è solo uno dei telelink offerti da Vison Australia visto che lo stesso servizio è offerto anche a coloro che parlano il greco, il cantonese, il mandarino, il polacco, il vietnamita, lo spagnolo, l'hindi ed il punjabi, il serbo e l'arabo. Ma ci sono anche tanti altri gruppi divisiin base agli interessi come ad esempio la storia, l’attualità, la politica, la letteratura, il giardinaggio, lo sport e tanto altro.
Quando vengono a trovarmi i miei nipotini li accarezzo, ma non so di che colore hanno gli occhi ed i capelli. Me lo dicono e io immagino, ma non vedo.
Gli anziani sono tra le persone più isolate a causa delle condizioni imposte negli ultimi mesi dal coronavirus, ed in questo momento Angela, Dantina, Pasqualina e Rosetta raccontano di sentire ancora di più la distanza e la nostalgia dai loro figli e nipoti. 

"È dura la vita così" esordisce Dantina. "Siamo in jail" aggiunge Pasqualina, e Rosetta interrompe "è peggio! Almeno in jail  le persone ti possono venire a trovare in qualche modo. Ora invece noi non possiamo uscire e le persone non possono venire a trovarti".

La popolazione più anziana è quella che corre il maggior rischio non solo secondo i dati pubblicati in Australia, dove la media delle vittime ha 80 anni, ma anche nel resto del mondo come conferma l' Organizzazione Mondiale della Sanità.
www.health.gov.au
Source: www.health.gov.au
"Siamo fortunate che almeno abbiamo il telefono, almeno sentiamo la voce" spiega Rosetta che, come Pasqualina, racconta di passare diverse ore della giornata con la cornetta attaccata all'orecchio "il mio telefono è occupato tutti i giorni! Dalla mattina alla sera... ieri sera ho parlato fino alle 11.00 di sera con mia sorella che vive ad Adelaide".

L'Australia è finora stata meno colpita dal virus di molti altri Paesi del mondo.

Negli ultimi 7 giorni, sono stati registrati 11 casi al giorno nella nazione, ed il fattore di crescita (la velocità con cui il numero di nuovi casi aumenta o diminuisce) è minore di uno (0.96), il che indica che l'Australia sta gestendo efficacemente la pandemia.

Tuttavia le persone sopra ai 60 a 70 anni sono più a rischio di contrarre una forma seria del virus e quindi le misure di distanziamento sociale per loro probabilmente rimarranno ancora per un bel po'.
Le persone in Australia devono stare ad almeno 1,5 metri di distanza dagli altri. Controllate le restrizioni del vostro stato per verificare i limiti imposti sugli assembramenti.

I test per il coronavirus ora sono ampiamente disponibili in tutta Australia. Se avete sintomi da raffreddore o influenza, richiedete di sottoporvi ad un test chiamando telefonicamente il vostro medico, oppure contattate la hotline nazionale per le informazioni sul Coronavirus al numero 1800 020 080. 

La app di tracciamento del coronavirus del governo federale COVIDSafe è disponibile e può essere scaricata dall’app store del vostro telefono.

SBS è impegnata nell'informare tutte le comunità d'Australia sugli ultimi sviluppi legati al COVID-19. Notizie e informazioni sono disponibili in 63 lingue all'indirizzo https://www.sbs.com.au/language/coronavirus.


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