Uno studio della Harvard Medical School di Boston non ancora pubblicato ipotizza che il COVID-19 fosse già presente in Cina nell'agosto del 2019, quindi tre mesi prima che fosse dato l'allarme ufficiale.
Questa ipotesi sarebbe sostenuta dalle immagini dal satellite dei parcheggi di cinque ospedali di Wuhan e da ricerche sul browser cinese Baidu.
Rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente il numero delle automobili presenti nei parcheggi sarebbe cresciuto in un ospedale del 67%; allo stesso tempo ci sarebbe stato anche un aumento vertiginoso di ricerche su internet di voci collegate ai sintomi del coronavirus.
Questa controversa ricerca è stata descritta dalle autorità cinesi come ridicola.
Si inasprisce nel frattempo la tensione tra la Cina e l'Australia, con il gigante asiatico che sconsiglia ai propri cittadini di recarsi Down Under per ragioni educative o turistiche sostenendo che in Australia vi sia stata una forte crescita di episodi razzisti rivolti verso la popolazione di origine asiatica.
Abbiamo approfondito questo tema con il nostro corrispondente da Pechino, Gabriele Battaglia.
Le persone in Australia devono stare ad almeno 1,5 metri di distanza dagli altri. Controllate le restrizioni del vostro stato per verificare i limiti imposti sugli assembramenti.
I test per il coronavirus ora sono ampiamente disponibili in tutta Australia. Se avete sintomi da raffreddore o influenza, richiedete di sottoporvi ad un test chiamando telefonicamente il vostro medico, oppure contattate la hotline nazionale per le informazioni sul Coronavirus al numero 1800 020 080.
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