Sara Gama, la capitana della Nazionale che prende a calcio i pregiudizi

Italy Women Training Session

Sara Gama of Italy women's national team takes part in a training session during the UEFA Women's EURO 2017 at De Zwervers training center in 2017 Source: Getty Images Europe

Dopo 20 anni di assenza, le Azzurre si qualificano per il Mondiale di calcio tentando l'impresa laddove gli uomini hanno fallito.


Oltre 100 presenze in maglia nazionale, Sara Gama non ricorda quando ha cominciato a tirare calci al pallone: “avevo sempre una palla tra i piedi”, ha raccontato a SBS Italian. Quando però si parla del presente ci tiene che la si chiami “capitana”, perché “il linguaggio è importante e plasma la realtà”.

In queste poche parole si riassume il senso della sfida umana e calcistica della giocatrice: quella di abbattere i pregiudizi e scendere in campo per raccontare uno sport e una società che cambiano.
“Noi sappiamo da dove arriviamo, erano vent'anni che la Nazionale non si qualificava per la fase finale di un mondiale […] andiamo lì per dare il meglio”
Nata da papà congolese e mamma triestina, Sara è capitana della Juventus Women team, alla quale è arrivata dopo una formazione in varie squadre giovanili miste. I primi calci al pallone li ha dati quando aveva 7 anni. “Ho sempre giocato a calcio – ricorda - anche se nella mia famiglia non ci giocava nessuno [...] a me è sempre piaciuto, era scritto nelle stelle.”

Un’ascesa che la porterà alla maglia nazionale passando per la vittoria delle Azzurrine all’Europeo nel 2008. 11 anni dopo, la capitana ha assicurato la qualificazione dell’Italia ai prossimi mondiali in programma in Francia (7 giugno-7 luglio). “Noi sappiamo da dove arriviamo, erano vent'anni che la Nazionale non si qualificava per la fase finale di un mondiale", ha spiegato, aggiungendo: "andiamo lì per dare il meglio”.
Sara Gama
Sara Gama Source: https://www.facebook.com/SaraSpeedyGama/
Proprio la qualificazione alla Coppa del Mondo, che è coincisa con il mondiale maschile mancato dello scorso anno in Russia, ha contribuito a spostare l’attenzione su queste atlete, delle quali si cominciava appena a parlare.

Nel paese degli stipendi alle stelle e dei contratti da record dei colleghi uomini, in cui il calcio oltre ad una professione per alcuni è anche una religione, per i non professionisti - e soprattutto per le atlete - la storia è ben diversa.

Lo status di dilettante implica un rimborso spese che può arrivare fino a 30 mila euro l'anno; non si tratta solo di una questione di stipendi ma anche di riconoscimento.

Sara precisa: “gioco nella Juventus, quindi sono una professionista di fatto ma formalmente non lo sono. Se andiamo a guardare cosa c’è scritto sulla mia carta d’identità non posso definirmi una calciatrice”.
“Io l’unica estetica che conosco è quella del calcio, ed è quella che deve fare innamorare la gente ed è di quello che vogliamo si parli”
Questo perché in Italia non esiste ancora un riconoscimento per molti atleti, oltre ad esserci una legislazione lacunosa: “in Italia abbiamo una legge sul professionismo molto vecchia che è diventata obsoleta; non vieta il professionismo alle donne ma di fatto ha creato una discriminazione abissale.”

Una discriminazione contro cui Sara non sta lottando solo in campo. Dallo scorso anno la capitana è anche consigliera della FIGC, in quota Assocalciatori, prima rappresentante femminile dopo sette anni di totale assenza di una donna nel board della Federcalcio.
“Una ragazza in Italia non parte con l’idea di diventare famosa, o di farne il proprio lavoro, ma di fatto le cose stanno cambiando molto”
Per la prima volta infatti una emittente televisiva ha acquistato i diritti per trasmettere le partite del campionato femminile in Italia, e la Federazione ha deciso di puntare sulle donne. Dal 2020 raddoppieranno gli investimenti.

“Piacciono [del calcio femminile] i valori che trasmettiamo. Dal punto strettamente sportivo probabilmente il nostro calcio ricorda il calcio d’altri tempi”, commenta la capitana.

Una rivoluzione della quale Sara è diventata uno dei volti. È appena uscita in Italia la nuova campagna della Nike, che si chiama “Nulla può fermarci” dove la giocatrice compare insieme ad altre atlete quali la campionessa paralimpica Bebe Vio, la cestista Ilaria Panzera, la schermitrice Rossella Fiamingo e la campionessa di motocross Kiara Fontanesi.



“Non mi paragono a nessun giocatore, i modelli nel calcio femminile li stiamo creando noi adesso. Ognuna di noi ha una propria originalità”.

Ma forse a rappresentare ancor meglio l’impegno della giocatrice come modello femminile, è stata la creazione di una Barbie con le sue fattezze in occasione della giornata internazionale delle donne nel 2018.

Le “Sheroes” Mattel sono 17 bamboline dalle sembianze di artiste, ambientaliste e attiviste. “Il concetto era: proponiamo alle nuove generazioni dei nuovi modelli a cui ispirarsi”, ci ha spiegato la calciatrice, “se il messaggio viene veicolato attraverso quello che negli anni era un modello di donna stereotipata, a maggior ragione si capisce l’originalità e l’impatto di una campagna del genere”.

“Io l’unica estetica che conosco è quella del calcio, ed è quella che deve fare innamorare la gente ed è di quello che vogliamo si parli” dichiara con forza Sara, positiva sul futuro della sua disciplina.

Pur trattandosi di “uno sport giovane, che deve crescere e apprendere a livello tecnico a livello tattico”, aggiunge la capitana, “il livello del calcio femminile sta crescendo notevolmente, siamo sempre lì: con la conoscenza si abbattono i pregiudizi”.
Sara Gama
Sara Gama Source: https://www.facebook.com/SaraSpeedyGama/
E proposito di pregiudizi, Sara, nonostante la sua origine mista, dichiara di essere stata abbastanza fortunata da non ricordare di aver subito alcuna forma di discriminazione nella sua vita. E conclude: “tutto quello che porta a contaminazione, porta al progresso”,

Share
Download our apps
SBS Audio
SBS On Demand

Listen to our podcasts
Independent news and stories connecting you to life in Australia and Italian-speaking Australians.
Have you tried the Ugly Ducklings of Italian Cuisine? Listen for a fresh portrait of Italian food.
Get the latest with our exclusive in-language podcasts on your favourite podcast apps.

Watch on SBS
SBS Italian News

SBS Italian News

Watch it onDemand