L'eminenza grigia dietro all'arrivo di Alessandro Diamanti in Australia si chiama Lou Sticca. Il manager italo-australiano - che due decadi fa fu il regista del trasferimento di Mark Bresciano e Vince Grella all’Empoli - è tra i soci fondatori dell’ultimo club ad essere ammesso alla massima competizione nazionale - i Western United di Melbourne – e ha deciso di dare alla neonata franchigia neroverde un'impronta italiana, mettendo prima sotto contratto un ex di Bologna e Udinese come il greco Kone, e poi il nuovo marquee made in Italy. Diamanti, appunto.
L’arrivo dell’ex fantasista azzurro (17 presenze e 1 rete con la Nazionale, con la quale ha ottenuto il secondo posto agli Europei del 2012) e che in carriera ha vestito anche le maglie di Livorno, Bologna, Brescia e Palermo, va ad impreziosire la galleria degli italiani che hanno militato in Australia.

Western United FC Source: Facebook
Una lista che comprende nomi di altissimo rilievo, ma che non è affatto lunga. Tolte le esperienze adolescenziali di Christian Vieri con il Club Marconi, sono infatti solo una dozzina i giocatori cresciuti in Italia che si sono affacciati down under da quando - 14 anni fa - è nata ufficialmente l'A-League. Un po' pochi, considerando i forti legami tra le due culture e le due scuole calcistiche. E pochissimi in rapporto ai 28 spagnoli, ai 30 olandesi, ai 34 inglesi e ai circa 40 brasiliani.
Pochi, insomma, ma buoni. Anzi, in qualche caso dal curriculum prestigioso.
Basti pensare ad Alessandro Del Piero – il marquee player per eccellenza – le cui due stagioni al Sydney FC tra il 2012 e il 2014 furono condite da 24 reti in 48 presenze e richiamarono sull’A-League l’interesse globale, facendo sognare la federcalcio australiana e anticipando un boom che a conti fatti non c'è mai stato.

Del Piero ha percepito 2 milioni di dollari all'anno dal Sydney FC Source: Getty
Prima di Pinturicchio c'era stata l'apparizione-lampo di Benito Carbone (3 presenze con gli Sky Blues nel 2006) o i sei mesi dell'ex Bologna e Lazio Fabio Vignaroli (che nel 2010 divenne il giocatore più pagato nella storia dei Newcastle Jets).
Mentre in tempi più recenti il tricolore nel calcio australiano è stato sventolato dall'ex doriano Federico Piovaccari (2 gol in 12 presenze coi Wanderers nel 2015-16), da un altro ex azzurro come Massimo Maccarone (9 gol col Brisbane Roar nel campionato 2017-18) e da Marco Rossi, ennesimo ex Ducale, che tra il 2016 e il 2018 ha vestito la maglia del Wellington Phoenix.
Ma l’italiano più vincente di sempre nella storia dell’A-League è un altro: Iacopo La Rocca. Un nome che alla maggior parte degli appassionati italiani dice probabilmente poco o nulla.

Un'immagine della Grand Final 2014 dell'A-League tra Wanderers e Roar. In quella circostanza La Rocca ha vinto il premio come MVP Source: AAP Image/Dan Peled
Eppure il ragazzo romano, classe 1984 e cresciuto nel vivaio della Lazio, dopo alcune esperienze in provincia (Chieti, Fermana, Torres, Pro Vercelli) e in Svizzera (Grasshoppers e Bellinzona), fu notato da Tony Popovic, che nel 2012 lo volle nella sua squadra, gli allora neonati Western Sydney Wanderers.
Con i rossoneri di Parramatta – dove si trasferì 28enne – La Rocca ha disputato 3 campionati, vincendo una volta la regular season, ma finendo anche per perdere la Grand Final dei play off sia nel 2013 contro i Central Coast Mariners sia nel 2014 contro il Brisbane Roar. In quell'ultima, nonostante la beffa ai supplementari, arrivò per lui la consolazione del premio come MVP della finalissima.

Iacopo La Rocca Source: AAP Image/Tony McDonough
È stato merito di Popovic se nel giro di pochissimo tempo siamo diventati un gruppo vincente
Difensore centrale adattato spesso nel ruolo di centrocampista davanti al reparto arretrato, nelle tre stagioni ai Wanderers la Rocca ha trovato il gol in 6 circostanze (più di quanti ne abbia messi a segno nel resto della sua carriera), ma soprattutto ha sollevato al cielo una storica Champions League asiatica, quella del 2014, dopo un percorso ad ostacoli e una finale tiratissima contro i sauditi dell’Al Hilal.
Un risultato incredibile per una squadra fondata da poco più di 2 anni, che non aveva neanche lontanamente i mezzi economici delle corazzate giapponesi, emiratine o coreane e che anche sul piano logistico era obbligata a disputare partite internazionali a diverse migliaia di chilometri di distanza.

Un'immagine della cavalcata trionfale dei WSW nella Champions League asiatica del 2014 Source: Getty
Quel successo, tra l’altro, portò i Wanderers a partecipare al Mondiale per Club, dove La Rocca segnò con un destraccio dalla distanza contro il Cruz Azul che stava per garantire alla squadra di Western Sydney un’inimmaginabile semifinale contro il Real Madrid, prima che i messicani pareggiassero a tempo scaduto e poi la spuntassero all'over time.
Chiusa dopo tre anni la parentesi ai Wanderers, l’ormai 31enne romano è stato poi ingaggiato dall’Adelaide United, dove - appena arrivato - ha conquistato l’unico trofeo che ancora gli mancava: il titolo di campione d'Australia. Eppure la stagione 2015-16 era cominciata malissimo per i Reds, con 3 pareggi e 5 sconfitte nelle prime 8 giornate e l’ultimo posto in classifica. Da quel momento, però, la formazione guidata dall’ex azulgrana Guillermo Amor è stata capace di mettere insieme una striscia impressionante (14 vittorie e 4 pari nelle 19 partite seguenti), vincendo la volata per il titolo nella regular season - conquistata solo all’ultimo turno con un 2-0 in casa del Melbourne City e con 1 solo punto di vantaggio su Roar e Wanderers.
Quella stagione per l’Adelaide United si è conclusa con la ciliegina della vittoria nella Grand Final, l’unica coppa che mancava nella sua bacheca.

Iacopo La Rocca col suo primo coach ad Adelaide, lo spagnolo Gombau Source: adelaideunited.com.au
La Rocca, che poi ha chiuso la sua parentesi australiana con due stagioni sottotono e a mezzo servizio nel Melbourne City, nel frattempo ha ottenuto la cittadinanza australiana, ma nei mesi scorsi ha scelto di tornare a vivere in Italia, dove sta frequentando a Coverciano il corso da allenatore per ottenere il patentito UEFA B.
Un corso che il 35enne romano frequenta assieme a campioni del calibro di Barzagli e a colleghi del livello di Domizi, Dellafiore e Sorrentino. Tutti ex calciatori che a differenza sua possono dire di aver giocato in Serie A, ma La Rocca resta l'unico a potersi vantare di essere l'unico italiano capace di sbancare in A-League.
PALMARES DI IACOPO LA ROCCA IN AUSTRALIA
1 TITOLO NAZIONALE (A-LEAGUE CHAMPIONSHIP) - ADELAIDE UNITED 2015-16
2 A-LEAGUE PREMIERS - WESTERN SYDNEY WANDERERS 2012-13 e ADELAIDE UNITED 2015-16
1 ASIAN CHAMPIONS LEAGUE - WESTERN SYDNEY WANDERERS 2014
1 - JOE MARSTON MEDAL (MVP della Grand Final) 2014