In poco più di dieci giorni Tel Aviv ha decapitato l'organizzazione sciita libanese Hezbollah, da anni ritenuta impenetrabile.
Prima - il 18 settembre - il Ministro della Difesa israeliano Gallant aveva parlato di una "nuova fase del conflitto", a cui aveva fatto seguito, cinque giorni dopo, l'annuncio dell'operazione "frecce del Nord" contro obiettivi di Hezbollah.
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Il cratere causato dall'esplosione che è costato la vita tra gli altri ad Hassan Nasrallah. Source: AP / Hassan Ammar/AP/AAP Image
"L'uccisione di Nasrallah è uno scalpo illustre per Israele, forse il più illustre: Nasrallah era infatti considerato il nemico più scaltro e abile di Israele, trasformando un gruppo di guerriglia in un esercito", ha detto il giornalista Michele Giorgio ai microfoni di SBS Italian.
Con Michele Giorgio abbiamo anche cercato di capire quali potranno essere le ripercussioni non soltanto al'interno di Hezbollah, ma anche nel Libano, secondo alcuni sull'orlo di un conflitto civile.
Infine, Giorgio ha parlato di come potrebbe reagire l'Iran, che Israele considera il "burattinaio dell'asse della resistenza". Secondo Giorgio "non è detto che Teheran si faccia trascinare nel conflitto direttamente".