In evidenza
- Lo scorso giugno le domande di visto studentesco sono state 32mila
- Se il trend prosegue, presto si raggiungeranno i livelli pre-pandemia
- I visti WHV assegnati invece sono stati meno della metà rispetto al '18-'19
L'Australia ha riaperto i confini nel dicembre 2021 ma la ripresa iniziale degli arrivi è stata "timida", come l'ha definita ai microfoni di SBS Italian l'agente d'immigrazione Emanuela Canini.
"Si arriverà ad una situazione quasi normale nel secondo semestre per gli studenti internazionali".
I numeri di giugno sono molto vicini a quelli pre-pandemia, solo qualche migliaia in menoEmanuela Canini
La discriminante è quella dei visti richiesti e approvati in Australia rispetto a quelli approvati al di fuori, visto che i primi indicano il rinnovo di visti precedenti e non possono entrare nel conteggio della ripresa dell'immigrazione.
Se si prende in considerazione l'intero anno, sono stati approvati oltre 230mila visti studenteschi, circa due terzi dei visti approvati nel 2019, l'anno prima della pandemia.
Visti studio per gli italiani
I numeri sono ridotti, racconta Emanuela Canini. Sono 1700 i visti studi approvati nell'anno finanziario appena concluso, rispetto ai circa 4000 visti dell'anno finanziario '18-'19.
Di questi, circa 1000 fanno parte dei percorsi cosidetti vocational, mentre i corsi d'inglese sono poco più di 100. Prima della pandemia questi corsi erano molti più ricercati dagli italiani, con oltre 600 visti.
La maggior parte degli studenti italiani si trova in Australia e rinnova il visto con i cosiddetti corsi vocational, mentre i pochissimi [che frequentano] corsi d'inglese sono di chi viene da fuoriEmanuela Canini
Se si sono notati movimenti molto positivi con i visti studenteschi, per quanto riguarda i Working Holiday Visa "siamo ancora molto lontani dai livelli pre-pandemia".
I visti approvati sono stati meno della metà, 97mila ad oggi contro i 209mila del 18-19, segno degli effetti ancora duraturi della chiusura prolungata dei confini della nazione.




