I primi cinque veicoli della Bridgestone World Solar Challenge ad arrivare sono stati quelli della categoria Challenger, giunti giovedì, mentre venerdì hanno tagliato il traguardo (sotto la pioggia battente) le vetture della categoria Cruiser, di cui facevano parte anche i due team italiani presenti, Onda Solare e Archimede.
"La nostra gara è andata molto, molto bene, tranne il primo giorno che abbiamo avuto una foratura che ci ha fatto perdere 10 o 15 minuti, e quindi poi siamo rimasti un po' indietro", racconta Giuseppe Coia, veterano della Solar Challenge che quest'anno collaborava con il team giapponese Tokai University Solar Car team, quinto classificato della categoria Challenger.
"I primi tre giorni fino a dopo Alice Springs il sole era discreto, ma dopo, da Coober Pedy, abbiamo avuto problemi di sole, di vento, molto vento, sia contrario che laterale, e arrivati ad Adelaide, nella zona da Port Augusta in giù, parecchia pioggia".
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La vettura di Tokai University Solar Car Team durante la Bridgestone World Solar Challenge, gara di vetture a energia solare. Credit: courtesy of Giuseppe Coia
"Il risultato è buono, nel senso che siamo arrivati terzi fra i cruiser, la prima volta che un cruiser italiano raggiunge il traguardo", sottolinea Minak.
"Un grande risultato, soprattutto alla luce di quello che era successo, [il ritardo della nave] per cui la macchina l'abbiamo avuta in zona Cesarini, a tempo praticamente scaduto, quindi non l'abbiamo mai potuta provare in circuito".
Anche il team siciliano Archimede ha fatto fronte agli stessi problemi legati al ritardo dell'arrivo della vettura via nave, ma nonostante tutto sono riusciti a tagliare il traguardo anche se arrivando ottavi, ovvero ultimi. Comunque una bella prova per un debutto assoluto.
Perché accontentarsi di un hotel a cinque stelle quando puoi avere un hotel a migliaia di stelle?Giuseppe Coia

Un'immagine della vettura del Tokai University Solar Car Team sotto il cielo stellato del deserto australiano. Credit: courtesy of Giuseppe Coia
"Tutto bello, esaltante: freddo nel deserto, panorami stupendi, tramonti, albe, cieli stellati... un'esperienza indimenticabile!", commenta Minak.
"Io dico sempre alle mie amicizie: il cielo stellato dell'Australia vale da solo il viaggio", racconta Giuseppe Coia.
"Io ho dormito fuori, non ho dormito in tenda, io metto il mio materassino, il mio sacco a pelo, con gli occhi rivolti al cielo. Ed è una delle sensazioni più belle. Perché accontentarsi di un hotel a cinque stelle quando puoi avere un hotel a migliaia di stelle?".