Dean Vuletic è professore di storia contemporanea all’Università di Vienna ed è autore di Postwar Europe and the Eurovision Song Contest, la prima monografia accademica sulla storia della competizione canora.
Dean Vuletic si è appassionato a Eurovision da ragazzino, quando viveva a Perth con la famiglia di origini croate, in una comunità che ricorda come fatta "per lo più di immigrati come noi".
In evidenza
- L'evento Eurovision viene trasmesso da SBS dal 1983, l'edizione di quest'anno si svolge a Torino
- Secondo Dean Vuletic inizialmente attraeva in Australia un pubblico di immigrati, soprattutto dall'Europa del sud
- Negli ultimi anni la popolarità di Eurovision si è ulteriormente ampliata ad altri settori della società australiana
"Eurovision racchiudeva tutto quello che mi appassionava maggiormente, la storia, la politica, la musica, le lingue, le culture diverse... ed è stato una finestra sul mondo che mi ha dato la possibilità di conoscere la storia europea, la politica dei suoi Paesi, la musica, le lingue e le diverse culture", ha raccontato ai microfoni di SBS Italian.
Dopo aver scoperto questa sua passione per le sue origini culturali europee, Dean ha deciso di diventare storico contemporaneo, e grazie al suo lavoro ha girato il mondo, da New York a Vienna, dove adesso vive.
"È stato in Italia che ho sviluppato il corso su Eurovision. Insegnavo alla New York University di Firenze, e i primi studenti erano tutti americani, avevo paura che non conoscessero la storia di Eurovision e che l'affluenza alle lezioni fosse bassa, invece mi sbagliavo!".
Se è vero che inizialmente, soprattutto nella società australiana, il pubblico di Eurovision era formato per lo più da persone immigrate, oggi non è più così.
Agli immigrati europei si sono aggiunte persone di diversi background, da quelli asiatici alle persone aborigene e dello stretto di Torres, che si sono anche esibiti nella competizione canora.
Secondo Vuletic, studiare la storia di Eurovision è importante perché riflette i cambiamenti che avvengono in Europa ed è una sorta di "specchio dei nuovi sviluppi".
"Il primo cantante che si esibì a Eurovision per la Germania dell’Ovest è stato un uomo di origini ebraiche, sopravvissuto all’Olocausto. Questo dimostra come fin dai suoi esordi fu un evento molto importante, usato per veicolare dei messaggi sulla politica e sulla società al resto del mondo", conclude l'esperto.
Ascolta l'intervento integrale di Dean Vuletic:
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