Confini del WA chiusi, "il costo psicologico ed economico che sto pagando per essere venuto in Italia"

Da quando Giovanni Firmani ha fatto domanda per un'esenzione a maggio ad ora, momento in cui sta cercando di rientrare in Western Australia dall'Italia, nulla è stato facile.

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A sign about a G2G pass at Perth Domestic airport. Source: AAP Image/Richard Wainwright

Quando Giovanni Firmani, un italiano residente a Perth, si è reso conto che sua madre stava molto male in Italia, ha cercato subito di ottenere un'esenzione. 

Era il maggio del 2021. 


Punti chiave:

  • Il limite massimo di arrivi internazionali in Western Australia è attualmente di 265 persone a settimana e raddoppierà fino a 530 dal 20 novembre 
  • I viaggiatori internazionali che arrivano in WA dall'estero devono sottoporsi ad una quarantena obbligatoria per 14 giorni a spese del viaggiatore
  • Qualsiasi viaggiatore internazionale che arrivi in NSW, Victoria e ACT deve passare 14 giorni in Australia prima di poter richiedere un permesso temporaneo, G2G Pass, per entrare in WA

Per fare domanda di esenzione, uno dei documenti richiesti era l'estratto di nascita che dimostrasse il suo legame di parentela con sua madre — un documento non facile da ottenere dal Comune di Roma. 

"Ci sono voluti ben 70 giorni per riceverlo, dopo non poche difficoltà", racconta Firmani. 

Firmani è riuscito a partire per Roma a metà ottobre, ma con la paura di rimanere bloccato all'estero come è successo a migliaia di australiani nei mesi passati, finché i confini internazionali sono stati riaperti per cittadini e residenti permanenti il 1° novembre.
giovanni firmani
Giovanni Firmani con sua moglie ed una delle sue due figlie. Source: Supplied
"Arrivato il momento di partire lascio alle spalle mia moglie e le mie due bambine di 6 e 8 anni che non vogliono che io parta", ricorda Firmani.
Sono così nervoso che non riesco nemmeno a baciarle e abbracciarle a causa della mia ansia e nervosismo per un viaggio nell'ignoto.
Firmani aveva comprato andata e ritorno in business, per avere qualche garanzia in più che il volo di ritorno non sarebbe stato cancellato. 

"Al telefono con il customer care chiedo specificatamente all'operatore quali siano le possibilità che il volo di rientro, fissato per il 7 novembre, possa essere cancellato", racconta Firmani. 

"Vengo rassicurato che la compagnia non prende prenotazioni se non ci sono posti per il rientro e [del fatto che] tengono conto delle capienze di ciascuno stato australiano per i passeggeri internazionali, che all'epoca della mia prenotazione per Perth era di 265 passeggeri per settimana". 

"Mi dicono di stare tranquillo a meno che non ci siano dei cambiamenti fatti dal governo". 

Dopo due settimane a Roma, passate con la madre malata e la sorella, Firmani riceve via email la notifica che il volo di ritorno è stato cancellato. 
La compagnia mi comunica ufficialmente la cancellazione del volo di ritorno e vado nel panico.
"Mi offrono la possibilità di rientrare a Melbourne più o meno nelle stesse date, che accetto in un primo tempo".

Dunque Firmani fa domanda per un permesso G2G per entrare in WA dal Victoria con un volo interno.
Ma dopo poche ore la sua richiesta viene rifiutata. 

"Dopo svariate lacrimevoli telefonate all'unico numero disponibile in WA per parlare con qualcuno, mi viene detto che gli stati NSW e Victoria sono considerati a rischio estremo e praticamente nessuno (salvo alcune rare eccezioni) può entrare". 

"Sono disperato e inizio davvero a preoccuparmi", racconta Firmani. 

A questo punto Firmani chiama la compagnia e si fa cambiare lo stato in cui arriverà in Australia. 

"Mi viene proposto Adelaide, ma purtroppo il mio rientro slitta al 12 dicembre e nella migliore delle ipotesi passerò Natale da solo in quarantena in una città che non è neanche la mia". 

Per timore che le regole sull'attraversamento del confine tra WA e SA cambino all'ultimo momento, Firmani ha cercato un volo diretto per Perth. Ne ha trovato uno che parte da Atene.
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Giovannii Firmani con sua moglie, una delle due figlie ed una parente. Source: Supplied
Il volo che parte da Atene è fissato per la prossima settimana e Firmani spera ardentemente che fili tutto liscio. 

"Effettivamente è più facile entrare [in Western Australia] dall'estero piuttosto che entrare da uno stato interno", dichiara Firmani.

"La logica del governo australiano è: 'Non ti posso negare il rientro in Australia. Quindi se per te è il primo porto di rientro, il primo approdo, io non lo posso negare se tu sei cittadino australiano".

"Però ti posso negare il movimento interno per questioni di sicurezza, per questioni emergenziali, e ogni Stato decide da sé", ha aggiunto.
In risposta ai chiarimenti richiesti da SBS Italian, un portavoce del governo ha dichiarato: "I confini internazionali sono gestiti dal governo federale". 

"I viaggiatori internazionali che arrivano in Western Australia dall'estero devono fare quarantena obbligatoria per 14  giorni a spese del viaggiatore". 

“Qualsiasi viaggiatore internazionale che arriva in NSW, Victoria e ACT deve completare 14 giorni in Australia prima di poter richiedere un G2G Pass per entrare in WA".

La priorità del governo del WA è la sicurezza dei residenti dello stato, ha dichiarato il portavoce. 

"Il limite massimo di arrivi internazionali in WA è attualmente di 265 persone a settimana e raddoppierà a 530 dal 20 novembre", ha spiegato.
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Giovanni Firmani con le sue due figlie sotto Natale a Perth. Source: Supplied
Firmani ha già pagato per entrambi i voli — quello che parte da Atene e quello che arriva ad Adelaide — e spera nella migliore delle ipotesi di poter essere a casa per il 28 dicembre. 

Ma per lui questa avventura ha avuto un forte costo emotivo, oltre che finanziario — quasi 16mila dollari. 

"Il COVID ha ucciso tante persone, ma le scelte dei nostri governi su delle imposizioni che non riesco a capire sino in fondo  — ad esempio si può tornare a Perth dall'estero ma non da uno stato interno —  a noi che sopravviviamo ci stanno causando dei gravissimi traumi psicologici, oltre che dei danni economici astronomici per modesti bilanci familiari", dichiara Firmani.
Il premier del WA Mark McGowan ha dichiarato che la decisione di tenere i confini chiusi si basa sui dei modelli di previsione del dipartimento della salute, che hanno dimostrato che quasi 200 vite verranno salvate riaprendo al raggiungimento della soglia del 90% di doppie vaccinazioni invece che all'80%.

"Riconosco che alcune persone saranno frustrate. Potrebbero non essere in grado di ricongiungersi con la famiglia del New South Wales o del Victoria per Natale", ha affermato McGowan.

"Ma per quanto sia difficile, è per le ragioni giuste".

Secondo quanto riportava lo scorso ottobre il quotidiano The West Australian, l’82 per cento dei residenti del WA sostiene la politica di chiusura dei confini della stato di Mark McGowan. 

*Gianna, una cittadina italiana proprietaria di un caffè a Perth, dice di capire la logica dietro questa politica. 

"Il tasso di vaccinazione è ancora basso — è soltanto al 67.5 per cento di doppie vaccinazioni", ha commentato.  

"Io dopo un anno e mezzo ancora devo chiedere ai miei clienti: “Vi siete registrati con il Safe WA?'”
*La donna ha richiesto di restare anonima. 

Le persone in Australia devono stare ad almeno 1,5 metri di distanza dagli altri. Controllate le restrizioni del vostro stato per verificare i limiti imposti sugli assembramenti. 

Se avete sintomi da raffreddore o influenza, state a casa e richiedete di sottoporvi ad un test chiamando telefonicamente il vostro medico, oppure contattate la hotline nazionale per le informazioni sul Coronavirus al numero 1800 020 080.

Notizie e informazioni sono disponibili in 63 lingue all'indirizzo www.sbs.com.au/coronavirus

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Published

By Chiara Pazzano

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