Sciopero globale per il clima: cominciano le proteste in Australia

Sono cominciate in Australia e in varie isole del Pacifico le proteste indette da "Fridays For Future". Si prevede che oggi tra 35 mila e 225 mila persone protesteranno in 110 località australiane.

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Source: AAP

Sono cominciate in Australia e in varie isole del Pacifico le proteste indette da #FridayForFuture: una settimana di manifestazioni contro i cambiamenti climatici che culmineranno in una marcia pacifica a Montreal il 27. 

Si prevede che tra 35 mila e 225 mila persone protesteranno in 110 località australiane. 

Le proteste richiedono che il governo federale australiano:

  • non approvi più nessuna nuova miniera di carbone, petrolio o gas
  • si impegni a garantire che entro il 2030 il 100% dell’energia provenga da fonti rinnovabili
  • si impegni a pianificare una giusta transizione per i lavoratori impiegati nel settore del carbone e petrolifero a lavori nel campo delle fonti di energia rinnovabili. 
SBS News in Sydney ha trasmesso parte della protesta nel CBD live su Facebook.
Gli studenti hanno fatto il loro primo sciopero a marzo dello scorso anno, e quest'anno ci si aspetta che scendano in piazza anche gli adulti.
Le isole del Pacifico, come ad esempio le Solomon Islands e Vanuatu, stanno già subendo le conseguenze dell'innalzamento del livello dei mari, e quella di oggi è, per i giovani isolani, un’opportunità per cercare di farsi sentire.

Climate Summit dell'ONU a New York

Intanto da domani a lunedì i leader mondiali, scienziati e attivisti si riuniranno a New York per il Climate Summit delle Nazioni Unite.

“Stiamo perdendo la corsa per fermare i cambiamenti climatici", ha detto il Segretario Generale dell'ONU Antonio Guterres.

"Il nostro pianeta è ben lontano dal raggiungere i Sustainable Development Goals. I cambiamenti climatici non sono soltanto una minaccia per la fine del secolo ma sono già ora un tragico problema della nostra società. Se le cose andranno avanti come sono, le giovani generazioni di adesso saranno ancora più drammaticamente colpite, nella loro età adulta o nella loro vecchiaia,” ha ammonito Guterres.  

L'Australia ed altri paesi, le cui economie si basano ancora sul carbone, non prenderanno la parola al vertice.

Il segretario generale dell'UN Antonio Guterres ha spiegato che solo i leader con un chiaro piano d'azione per il clima potranno prendere parte alla discussione.

Gli scioperanti "sono pecore, sono stati manipolati"

Ieri il parlamentare della Coalizione Craig Kelly ha ammonito coloro che pianificano di prendere parte allo sciopero che quello che è stato detto loro è una "menzogna". 

I dimostranti "sono pecore” e “sono stati manipolati”, ha detto Kelly durante Question Time in Parlamento giovedì.

"I fatti sono che non esiste alcun legame tra i cambiamenti climatici e la siccità — e gli orsi polari stanno aumentando di numero", ha dichiarato. 

"La generazione odierna è molto più al sicuro da eventi climatici estremi rispetto alle generazioni passate se si guarda a tutta la storia umana", ha aggiunto.

"Capisco quanto forte possa essere, per gli adolescenti, la pressione a conformarsi e a prendere parte a questi scioperi”. 

"[Ma] non c’è  nemmeno un consenso del 97% [tra gli scienziati sui cambiamenti climatici]— tali affermazioni sono una frode".

Kelly, deputato di Sutherland Shire, ha fatto delle affermazioni simili in passato, dicendo che "il clima è sempre stato pericoloso — non siamo noi che l'abbiamo reso tale".
NASA
Source: NASA

"C'è consenso scientifico — il clima della Terra si sta surriscaldando," ammonisce la NASA

Intanto, una pubblicazione dell'agenzia spaziale statunitense NASA ha ammonito che esiste un ampio consenso scientifico sui cambiamenti climatici.

"Numerosi studi pubblicati su riviste scientifiche mostrano che il 97% o più delle pubblicazioni di scienziati sul clima concordano: le tendenze di riscaldamento del clima nel secolo scorso sono molto probabilmente dovute alle attività umane", ha affermato la NASA.

"Inoltre, la maggior parte delle principali organizzazioni scientifiche di tutto il mondo ha rilasciato dichiarazioni pubbliche che sostengono questa posizione." 

L'IPCC ha avvertito l'anno scorso che limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi - il livello ottimale previsto dall'accordo sul clima di Parigi - sarebbe impossibile senza un drastico calo delle emissioni di gas serra.

Il governo federale australiano ha affermato di essere sulla buona strada per ridurre le emissioni di carbonio di almeno il 26% entro il 2030, in linea con gli impegni dell'accordo di Parigi.

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By Chiara Pazzano



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