"La vita sulla Terra continuerà, è l'uomo che è a rischio"

La "fragilità della Terra" è una della cose che ha colpito l’astronauta italiano dell’Esa Luca Parmitano più di tutto durante i suoi 201 giorni sull'International Space Station.

ISS Expedition 60/61 crew member, Italian astronaut Luca Parmitano (ESA) after the landing of the space capsule

KAZAKHSTAN - FEBRUARY 6, 2020: ISS Expedition 60/61 crew member, Italian astronaut Luca Parmitano (ESA) after the landing of the space capsule Source: AAP Image/Alexander Ryumin/TASS/Sipa USA

Dopo aver passato 201 giorni sull'International Space Station, l’astronauta italiano dell’Esa Luca Parmitano ha parlato ai giornalisti nel Centro spaziale astronauti dell’Agenzia Spaziale Europea a Colonia, ed ha portato l'attenzione sulla fragilità del pianeta Terra. 

Dallo spazio "si vede la fragilità, la bellezza della natura che si ribella", ha detto Parmitano.

"Nei sette mesi in orbita abbiamo assistito a uragani mai visti prima: dalle Bahamas a Portorico", ha aggiunto l’astronauta. 

"Abbiamo visto incendi bruciare nelle foreste Amazzoniche, in Africa, in Australia".

"Ho fotografato l’Australia per quattro mesi, un intero continente in rosso", ha commentato l’astronauta.  

"Questa fragilità così evidente ha l’effetto di farci pensare: qual è l’elemento più fragile? Me lo hanno chiesto anche al summit sul clima all’Onu. Era una domanda che non mi aspettavo. 'La cosa più fragile siamo noi uomini', è la risposta".
"Pensi di conoscere il tuo pianeta, poi lo vedi da lontano. Lì ti rendi conto che ciò che avevi visto è solo la piccolissima parte di un tutto, e il tutto è un sistema vivente" — che è a rischio. 

"Le nuvole sono il respiro, possiamo vederle muovere dall'International Space Station," ha dichiarato Parmitano. 

"L'acqua dei fiumi e degli oceani è il sangue". 

"L'atmosfera è sottilissima, e non siamo poi così lontani a 400 km di distanza, eppure è già molto sottile", ha affermato. 

"Qual è la cosa più fragile della Terra? Beh, siamo noi", ha aggiunto.
Secondo l'astronauta, la vita continuerà. Ma forse un giorno senza il genere umano. 

 "La vita continuerà ben oltre la capacità dell'uomo di sopravvivere ai danni che stiamo facendo", ha detto Parmitano. 

"L'universo è predisposto alla creazione e continuazione della vita, in particolare con la seconda legge della termodinamica, l'entropia. La vita è entropica, perciò continuerà". 

 "Semplicemente non è detto che ci sia l'uomo all'interno di questo ecosistema", ha aggiunto.  

 "Se vogliamo preservare l’uomo è il momento di agire. È un problema che ci riguarda molto, molto da vicino", ha concluso l’astronauta.
Ecco alcune delle foto prese da Luca Parmitano dall'International Space Station.

Ecco la conferenza stampa integrale.

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By Chiara Pazzano

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