All'inizio di quest'anno, la società Amalfi Beach Club ha presentato una proposta al consiglio comunale di Waverley richiedendo il permesso di riservare parti dell'iconica spiaggia per uso privato, da novembre a febbraio.
Il richiedente ha indicato di voler creare uno stabilimento balneare in stile europeo, dato che gli australiani non possono al momento andare all'estero a causa della pandemia di coronavirus.
Punti chiave
- La comunità italiana di Sydney è contro il piano per la creazione di uno stabilimento balneare a Bondi Beach.
- Il proprietario dell'Amalfi Beach Club ha rassicurato i residenti di Sydney che il locale occuperebbe soltanto lo 0,5% della spiaggia.
- Gli 80 dollari necessari per prenotare un posto per due ore verrebbero usati per pagare per cibo e bevande, ha chiarito la compagnia.
Il consiglio comunale di Waverley ha richiesto all'Amalfi Beach Club di presentare una domanda di "Development Approval", sia per l'attività proposta che per la relativa struttura, e ha confermato che sta valutando una proposta modificata per l'uso privato tra febbraio e maggio.
Secondo la proposta, sarebbe offerto un servizio di sedie a sdraio, cibo e bevande alcoliche — in una sezione di spiaggia di 30 metri per 14. 

An image provided by Amalfi Beach Club founder Janek Gazecki showing the size of the proposed club. Source: Amalfi Beach Club
Una petizione online contro la proposta ha già ricevuto più di 32.000 firme, mentre una petizione promossa dall'Amalfi Beach Club a favore della proposta ha raccolto poco più di 1.000 firme.
"Un ristorante sulla spiaggia"
Secondo Janek Gazecki, fondatore e CEO dell'azienda Amalfi Beach Club, l'opposizione diffusa è dovuta alla "disinformazione" sul progetto.
Secondo Gazecki la definizione più corretta sarebbe quella di "ristorante sulla spiaggia", piuttosto che "stabilimento balneare privato".
Ascolta il dibattito:

Come vedreste uno stabilimento balneare a Bondi Beach?
Gazecki ha sottolineato che il "beach club" occuperebbe soltanto 400 metri quadrati su una spiaggia di 55.000 metri quadrati in totale.
Ma anche dopo queste precisazioni, molti italo-australiani a Sydney rimangono contrari al progetto.
SBS Italian ha intervistato cinque membri della comunità italo-australiana su questa proposta e un post su Facebook sulla vicenda ha ricevuto quasi 200 commenti.
"Amo la libertà delle spiagge australiane"
A Daniele, che è nato e cresciuto a Milano e ora è residente a Bondi, il tipico uso italiano delle spiagge non manca per nulla.
"Da Milano andavo spesso nella riviera ligure dove c’è uno stabilimento appresso all’altro e devi arrivare a cercare un buco tra gli stabilimenti per goderti un po’ di mare", ha detto Daniele a SBS Italian.
"Quello che apprezzo dell’Australia è che c’è questa libertà di goderti la spiaggia senza problemi e senza dover passare tra gli ombrelloni e i lettini".
Marco, un altro residente di Bondi originario di Forte Dei Marmi sarebbe molto deluso se il consiglio comunale approvasse il progetto.
“Ciò indicherebbe se non altro una direzione precisa da parte del Council di favoreggiamento di una tipologia di servizi, di persone…di una fascia di popolazione sopra un’altra”, ha affermato.
Tuttavia, il proprietario di Amalfi Beach Club Janek Gazecki ha chiarito che il pagamento online di 80 dollari necessario per prenotare una cabana per due ore è un "deposito per la prenotazione" che sarà destinato a cibo e bevande — e non un "pagamento per l'ingresso".
Inoltre il club non bloccherà in alcun modo l'accesso all'oceano, in quanto sarebbe situato sul retro della spiaggia, adiacente alla parte meridionale del lungomare.
"Renderà più facile l'approvazione di altri progetti simili"
Secondo Fabio Menichetti, residente a Sydney, l'eventuale approvazione di questo progetto renderebbe molto più facile la creazione di altri progetti simili in altre parti della città in futuro.
“Se inizia uno, vedo la possibilità che altri sfruttino l’idea su altre spiagge che potrebbero venire assediate da questi tipi di 'beach bar”, ha detto Menichetti a SBS Italian.
In Italia l'ingresso ad alcuni stabilimenti balneari può essere molto costoso e in alcune località è necessario prenotare con tre o quattro mesi di anticipo, spiega Menichetti, trasferitosi in Australia da Perugia nel 2006.
“La vedo un po’ come una forzatura, una cosa che sradichi quella cultura australiana della spiaggia, dove chiunque può andare in spiaggia senza prenotazione e senza pagare".
Tuttavia, alcune persone all'interno della comunità italo-australiana sono entusiaste del progetto.
Secondo Sara, residente a Hobart, Sydney ha bisogno di luoghi come questo.
"Quando abitavo a Sydney avrei amato avere un posto già provvisto di lettino e di ombrellone senza dovermi portare tutto dietro, che era una grande fatica — e che era la ragione per cui in spiaggia alla fine non ci sono andata mai".
"Aiutare l'economia locale durante COVID-19"
Secondo Gazecki si tratta di "una commercializzazione della spiaggia che porterà vantaggi economici alla comunità imprenditoriale locale".
Gazecki si augura che il club possa attrarre anche turisti da tutto il resto del NSW e da altri stati per sostenere così le aziende attualmente in difficoltà a causa della pandemia.
"Il progetto giocherà un ruolo importante nell'attrarre il turismo locale da altre parti di Sydney e da altri stati, oltretutto in maniera sicura per il COVID-19", ha affermato Ganecki, che risiede proprio a Bondi.
Gazecki, che gestisce la società di eventi Urban Polo, ha ammesso che la sua attività di eventi di polo si concentra su individui "ad alto reddito", ma ha insistito sul fatto che il club non è rivolto a una clientela esclusiva, ma che è invece "aperto a tutti".
Nel caso il piano venga approvato, il club sarà in grado di ospitare fino a 100 ospiti alla volta, soggetto alle norme sanitarie, in quattro sessioni di due ore tra le 12.00 e le 21.00.
Gli ospiti potranno prenotare un massimo di due sessioni per persona al giorno.
"L'Amalfi Beach Club utilizza semplicemente i meccanismi esistenti per affittare temporaneamente una piccola parte di terreno pubblico dal Comune per fornire un servizio e creare occupazione", ha affermato Ganecki.
"Affitteremmo solo una piccola porzione di spiaggia, come fanno una miriade di altre iniziative commerciali ogni anno", ha aggiunto.
La sindaca di Waverley, Paula Masselos, ha affermato che il consiglio comunale si assicurerà che venga seguito un processo adeguato durante la valutazione della proposta modificata per il "beach club".
"Se il richiedente presenterà un valido Development Approval, ci sarà un periodo di consultazione all'interno della comunità nell'ambito del processo di approvazione".
"Questo darà alla comunità la possibilità di presentare formalmente le proprie opinioni sulla proposta ", ha dichiarato Masselos.
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