Giovanni Sanna è morto in un ospedale di Wollongong qualche settimana fa. Nelle ultime ore della sua vita non ha avuto accanto a sé il conforto di parenti o amici. È morto completamente solo.
Sanna era emigrato nel 1967, ha vissuto nell’Illawarra, ha lavorato per la EPT (Electric Power Transmission) una delle più grandi ditte italiane e non si è mai sposato.
Quando era in fin di vita, ma ancora lucido, ha chiesto di essere visitato da una persona dell’ITSOWEL, l’ente di assistenza sociale degli italiani dell’Illawarra. La presidente Giovanna Cardamone è andata a visitarlo, ma a quel punto Giovanni aveva perso conoscenza e stava delirando.
“Saremo sempre assieme. Saremo sempre assieme e un giorno ci sposeremo”, continuava a ripetere.
“Non dimenticherò mai quelle parole”, dice commossa Giovanna Cardamone a SBS Italian. “Stava morendo solo, ma un giorno, chissà dove, aveva un amore. Una persona che lo ha amato e con la quale ora voleva stare insieme, per sempre”.
Dopo poche ore Giovanni è morto e in Giovanna Cardamone è sorto il dubbio di che cosa sarebbe successo alla sua sepoltura. Il pensiero che il suo corpo potesse finire dimenticato “in un buco in fondo alla terra” ha convinto la presidente dell’ITSOWEL ad assumersi la responsabilità del funerale e della sepoltura di Giovanni.
“Giovanni era uno di noi. Meritava un funerale e una sepoltura dignitosa accanto ad altri emigrati italiani. Ora chiunque passi davanti alla sua tomba può leggere il suo nome e mettere un fiore”, dice la Cardamone.

Source: Courtesy of It.So.Wel.
Ricostruire la storia di Giovanni Sanna
Non si sa molto di Giovanni Sanna. Emigrò, come scritto, nel 1967, un anno in cui oltre 135 mila emigranti arrivarono in Australia in cerca di fortuna con il “passaggio assistito”. Era nato in Sardegna, nel piccolo centro di Solarussa, che conta poco più di 3000 abitanti. Era prima emigrato in Germania, dove aveva vissuto per alcuni anni a Stoccarda, probabilmente lavorando per l’industria automobilistica in quanto nella sua “carta di sbarco” scrisse di essere meccanico. Audi, BMW, Mercedes-Benz, Porsche e Volkswagen sono le case automobilistiche che hanno le loro fabbriche nella città tedesca.
Ottenne il suo passaporto dal Consolato di Stoccarda e il 10 luglio, due giorni prima del suo 35esimo compleanno, gli venne rilasciato il visto per l’Australia dall’Ufficio immigrazione australiano di Colonia. Arrivò a Fremantle il 15 settembre 1967 e si trasferì a Sydney, dove ha lavorato per la EPT, la compagnia italiana con sedi in tutte le maggori città australiane e responsabile dell’installazione di tralicci di alta tensione in tutta l’Australia.
Dopo di questo non si sa nulla di Giovanni Sanna.

Source: Courtesy of Matthew Quomi
L'isolamento sociale, un problema di vaste dimensioni
La solitudine e l'isolamento sono particolarmente sentiti nella regione dell’Illawarra, dove viveva Giovanni Sanna. Secondo il censimento del 2016, gli italiani sono il gruppo etnico più numeroso di persone con più di 65 anni residenti a Wollongong, Shellharbour e Kiama.
"All'interno della comunità italiana il tasso si isolamento sociale è molto elevato anche a causa della scomparsa di uno dei due coniugi”, dice Giovanna Cardamone.
L’ITSOWEL, contrariamente a quanto accade a molti australiani come lui, è stato in grado di dare a Giovanni Sanna un funerale e una sepoltura dignitosi. La sua tomba si trova nella sezione italiana del cimitero di Wollongong e chiunque la può visitare. Se non fosse stato per l’ente di assistena italiano, come la maggior parte delle persone indigenti che muoiono in isolamento e senza che nessuno rivendichi i loro resti, Giovanni sarebbe stato cremato alla presenza di un ufficiale della struttura di sanità pubblica e le sue ceneri sarebbero state disperse.
La cremazione è il metodo preferito utilizzato dal servizio sanitario del NSW.
Come combattere l'isolamento e la solitudine
La Croce Rossa Australiana compie enormi sforzi per individuare e assistere le persone isolate in Australia.
Nuovi dati della Croce Rossa rivelano che nel 2018 i volontari della Croce Rossa hanno effettuato oltre 1,1 milioni di chiamate ad australiani anziani e isolati che hanno bisogno di una chiacchierata amichevole, e allo stesso tempo per assicurarsi che stiano bene.
Kerry McGrath, direttore dei programmi comunitari della Croce Rossa Australiana, dice: “In un'era digitale, il servizio telefonico della Croce Rossa continua ad essere il più popolare, in particolare tra alcuni dei membri più anziani della nostra comunità che gradiscono una conversazione vecchio stile invece di un semplice un controllo digitale “.
“Quasi 50 anni fa, il servizio è stato istituito in risposta alle storie di persone anziane che sono state trovate morte sole, e ha effettivamente colmato un vuoto vitale, e ora i nostri servizi in risposta all'isolamento della comunità crescono ogni anno.
"Stiamo trovando un numero sempre più crescente di persone che desiderano più di un semplice controllo sul loro stato di salute e che invece preferiscono una chiacchierata più lunga e alla fine vogliono un contatto umano, che può essere la differenza tra il semplice esistere e il vivere", dice Kerry McGrath.
A 89 anni, una delle clienti più longeve della Croce Rossa, Nina riceve chiamate quotidiane da quando ha compiuto 80 anni. Dice che apprezza il senso di sicurezza che il servizio le offre.
“Vivendo da sola, per me la Croce Rossa è la mia coperta di conforto. Mi sveglio e so che avrò una piccola chiacchierata alle 7 in punto, come una sveglia, e mi fa sentire un po’ meglio durante la giornata.
“Attendo con impazienza le mie chiamate perché ho qualcuno con cui parlare. Sono stati la mia linfa vitale per molto tempo e ne hai bisogno quando invecchi ", dice.
Se tu o qualcuno che conosci ha bisogno di compagnia è socialmente isolato, visita community visitors scheme della Croce Rossa per maggiori informazioni.