Dal prossimo anno la RBA intende proibire agli esercenti di far pagare ai clienti le cosiddette merchant fees. Le commissioni bancarie sulle transazioni verranno quindi assorbite dalle imprese, senza sgradite sorprese per i consumatori.
Secondo i calcoli della Banca Centrale, gli australiani pagano circa 1,2 miliardi di dollari l'anno, cifra che in questo modo, sempre secondo la RBA, risparmieremmo: si tratta di circa 60 dollari annui per adulto.
"È certamente una decisione condivisibile - ha spiegato il Professore della University of Southern Queensland Fabrizio Carmignani - ma ci potrebbe essere un moderato aumento dei prezzi di prodotti e servizi", ha affermato.
La RBA vorrebbe eliminare le commissioni e al tempo stesso ridurre quelle che i commercianti si troverebbero a pagare, oltre che rendere ancora più efficace la trasparenza. Questa decisione, che entrerebbe in vigore il prossimo anno finanziario, colpirebbe soprattutto i commercianti che fino ad oggi hanno deciso di trasferire ai clienti questa "piccola" gabella.
"Io non l'ho mai fatto, e non impazzisco di gioia quando mi trovo a pagare le commissioni da cliente", ha spiegato Alessandro Luppolo, pasticcere. A Luppolo ha fatto eco il parrucchiere Frank Mancini per il quale "quelli sono costi dell'azienda; non è giusto riversarli sul cliente. Basta essere organizzati", ha affermato.
Chi invece ha deciso - assieme alla maggioranza degli imprenditori dell'hospitality - di far pagare ai clienti questa percentuale è il ristoratore Lorenzo Tron, che però precisa: "Se un esercizio consente al cliente la scelta tra pagare in contanti o con carta, non ci vedo niente di male; il problema sorge nei posti in cui il contante non viene accettato e la commissione resta sulle spalle del cliente, che in quel caso non ha alternative".