La crisi culturale ed etica del parlamento australiano sembra non finire, come se le denunce di Brittany Higgins relative a un evento del 2019, in cui racconta di violenze che avrebbe subito in un ufficio ministeriale del parlamento di Canberra, avessero aperto un vaso di Pandora.
Nonostante molte delle accuse debbano ancora essere provate, l'esigenza di un rinnovo e di un innalzamento degli standard per quel che riguarda i comportamenti degli esponenti politici è reale.
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Il parlamentare liberale del Queensland Andrew Laming sarebbe l'ultimo ad aver mostrato comportamenti riprovevoli verso alcune donne, ed ora ha promesso di non ricandidarsi alla scadenza del mandato.
Tra le voci più critiche è da registrare quella del leader dell'opposizione federale Anthony Albanese, che ha dichiarato Laming "inadatto" al ruolo di parlamentare, invitandolo alle dimissioni immediate.
La senatrice Sarah Henderson ha detto che molte donne nel partito liberale sono "arrabbiate, ma anche molti uomini lo sono".
Assieme alla senatrice Katie Allen, Henderson ha proposto di introdurre dei test obbligatori sull'uso di droga e alcolici in parlamento.
Paul Scutti, esperto di politica federale australiana, ha raccontato ad SBS Italian come questi continui attacchi alla credibilità della politica stiano danneggiando l'immagine del governo di Scott Morrison, con un sondaggio Newspoll che indica come "il tasso di approvazione sull'operato del primo ministro è sceso di sette punti".
Ascolta l'intervento di Paul Scutti
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