Secondo Emergency almeno 40 le vittime anche se Stefano Sozza, direttore dell'organizzazione nel Paese, ha affermato che il numero continua ad aumentare mano a mano che la situazione evolve.
Si tratta del secondo attentato di Isis nel Paese nel 2023, ma solo l'ultimo di una lunga serie da quando i talebani hanno ripreso il controllo dell’ Afghanistan nell’agosto 2021.
L’attentato è avvenuto di fronte all'ingresso del Ministero degli affari esteri talebano, dove era attesa una delegazione cinese.
Il luogo dove è avvenuto l’attentato "è simbolico", spiega Battiston. Si tratta di “una delle via più controllate della città”, ha spiegato.
“L’obiettivo di Isis sono innanzitutto i talebani e dimostrare che la loro rivendicazione principale, ovvero aver riportato stabilità e sicurezza nel Paese, non è poi così solida".
L’Afghanistan si trova in una crisi umanitaria in continua evoluzione con più di 20 milioni di persone, ovvero quasi la metà della popolazione, che vivono una grave condizione di insicurezza alimentare.
Sono più di mezzo milione gli afghani che sono scappati dal Paese da quando nel 2021 i talebani hanno ripreso il potere.
La maggior parte sono stati accolti in paesi confinanti come Iran e Pakistan, dove nell’ultimo anno e mezzo sono arrivati circa 250.000 rifugiati.
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E proprio dal Pakistan negli ultimi tre giorni più di 600 afgani sono stati deportati e altre centinaia rischiano l'espulsione. Ricordiamo che il Pakistan non ha adottato la Convenzione delle Nazioni Unite sui rifugiati del 1951, che conferisce ai paesi l'obbligo legale di proteggere le persone in fuga da gravi rischi.
Che cosa dovranno affrontare gli afghani che vengono deportati in Afghanistan? Che cosa prevede la legge talebana per loro? Questo è uno degli argomenti discussi con il giornalista Giuliano Battiston, esperto di Afghanistan e direttore dell'associazione di giornalisti indipendenti Lettera 22.




