Australia, istruzioni per l'uso: “Chi vuole andare per tre mesi in Australia?”

Flavio Burattin in barca a vela, con alle spalle Melbourne nello sfondo.

Flavio Burattin in barca a vela, con alle spalle Melbourne nello sfondo. Credit: Flavio Burattin

Flavio Burattin nel 2006 si offrì volontario per una missione della sua azienda a Melbourne. Tre mesi che si sono estesi a quasi due decadi, con in mezzo un rientro in Italia per capire se la scelta era stata quella giusta o meno.


“Nel lontano 2006 al lavoro sento che dicono: 'C'è un progetto in Australia, chi vuole andare?’. Io rimango un paio di secondi titubante, poi alzo la mano, vado a toccare la spalla del capo e dico: 'Ma posso andare io'. Lui si gira e mi fa: 'Ce l’hai il passaporto?'”.

Così l’ingegnere Flavio Burattin racconta a SBS Italian quei cinque minuti inaspettati che cambiarono il corso della sua vita.

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Una settimana dopo questo scambio di battute Flavio era su un aereo, destinazione Melbourne per un breve periodo – almeno nelle intenzioni – di lavoro Down Under.
L'ingegnere romano Flavio Burattin, ora trapiantato a Melbourne.
L'ingegnere romano Flavio Burattin, ora trapiantato a Melbourne. Credit: Flavio Burattin
Nel 2006 l’azienda telefonica Telstra stava cercando di lanciarsi nel campo della mobile tv, con un progetto che prevedeva di permettere ai cellulari di mostrare video tramite streaming, un’operazione oggi banalissima ma allora all’avanguardia tecnologica.
I miei primi esperimenti erano guardando i Simpson, che venivano utilizzati come prova
Flavio Burattin
“Mancavano le conoscenze tecniche in Australia, così chiesero aiuto alla mia azienda di allora”, racconta Flavio.

Arrivato in Australia, l'ingegnere romano rimase a Melbourne in quanto base operativa, viaggiando regolarmente a Perth e Sydney per lavoro, visto che il progetto su cui lavorava era su scala nazionale.

Dopo aver trascorso molto più tempo del previsto in Australia, la casa madre chiese a Flavio di fare una scelta: rimanere in Australia o tornare in Italia.
I tre mesi si sono estesi in altri tre e poi altri tre e ancora tre, finchè sono diventati tre anni
Flavio Burattin
E dopo aver chiesto consigli ad amici e parenti, la scelta cadde sul ritorno a Roma, per provare ancora l’Italia dal punto di vista lavorativo.

“Io sono romano, quindi mi piace il caos, mi piace la difficoltà. Però quando sono tornato per due anni, più della difficoltà non mi è piaciuta la ristrettezza che ho trovato”.
Il sogno australiano completato con l'acquisto della sua prima casa.
Il sogno australiano completato con l'acquisto della sua prima casa. Credit: Flavio Burattin
Flavio a Roma si sentiva limitato nelle possibilità sia lavorative che in quelle della vita quotidiana, ma aveva un asso nella manica da giocarsi.

Prima del suo rientro, aveva completato la burocrazia necessaria per fare domanda per un visto skilled visa e quando ricevette la risposta positiva dal governo, l'Australia diventò casa per la seconda volta.
Sono tornato di nuovo nel 2011 e da allora sono rimasto felicemente qui: torno frequentemente in Italia per ferie, ma so che qui si sta meglio
Flavio Burattin
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