Da Cannavaro alla cannabis, la nuova vita di Mark Bresciano

Mark Bresciano

Mark Bresciano Source: foto di Dario Castaldo

L'ex centrocampista di Empoli, Parma, Palermo e Lazio ha chiuso col calcio. Tornato a vivere in Australia, adesso investe nel settore immobiliare. Ma la grande scommessa è la coltivazione della marijuana per uso medico.


La crème della comunità italo-australiana di Melbourne s’è data appuntamento nella sede di un concessionario di lusso in pieno centro. Tra prosecchi e prosciutti, Ferrari e Maserati, i figli degli immigrati che negli Anni Sessanta sbarcarono down under si sono riuniti per per raccogliere fondi per l'ospedale Cabrini, La struttura fondata 70 anni fa da suore italiane emigrate agli antipodi. Mark Bresciano ascolta in disparte il racconto di una sorella venuta appositamente dagli Stati Uniti. Esattamente 20 anni fa aveva cominciato a muovere i primi passi da calciatore a poche centinaia di metri da qui, nel quartiere di Carlton, il più italiano della capitale del Victoria. 

Nel '99 l'Empoli di Corsi puntò a sorpresa su quell'aussie di origini lucano-istriane, facendolo debuttare in Serie B al fianco del suo alter ego, Vincent Grella. Tre anni dopo, il Parma di Tanzi e Prandelli lo lanciò nel grande calcio, sborsando per il cartellino 7 milioni euro. All'epoca la cifra più alta mai pagata per un australiano.
"Ho perso la passione per il calcio e ho scelto di essere solo uno spettatore. Ma il pallone mi manca."
Quattro le maglie indossate da Bresciano nelle sue 12 stagioni italiane, 9 delle quali in Serie A, prima di un paio di tappe in Medio Oriente e del ritorno alla base, nello stesso sobborgo di Melbourne nel quale era cresciuto. E dove da due anni e mezzo la vita di Mark è tornata ad essere normale, per non dire anonima. Niente selfie, pochi social, praticamente invisibile per l'australano medio. Eppure tra il 2001 e il 2015 Bresciano ha vestito per 84 volte la maglia della nazionale (sesto nella graduatoria all time tra i Socceroos) ed è stato protagonista della favolosa cavalcata della banda di Guus Hiddink al Mondiale del 2006. Quella finita a tempo scaduto col tuffetto di Grosso e il rigore di Totti.
Bresciano ha segnato 13 reti in 84 partite con i Socceroos
Bresciano ha segnato 13 reti in 84 partite con i Socceroos Source: AAP Image/Paul Miller
Spenti i riflettori, lontano dal calcio e lontanissimo dalle telecamere, oggi Bresciano si gode le sue due bambine - Alessia e Montana, entrambe nate in Sicilia - e la sua nuova dimensione di ex. Niente a che vedere con la fama e gli eccessi di Palermo, Parma o Roma. Ma quando ci avviciniamo capisce subito che la pacchia è finita.
"In Italia il calcio è una religione e puoi immaginare cosa significhi questo per un giocatore di Serie A. Gli australiani sono più rispettosi, e io preferisco questa dimensione."
Il 38enne - che in carriera ha vinto una Coppa d'Asia per nazioni - sta al gioco e risponde a tono. "Il calcio non mi manca, il pallone sÌ". L'atteggiamento è conciliante, l'italiano ancora fluido. Vacilla solo quando gli chiediamo attorno a cosa ruoti la sua vita di oggi. "Faccio investimenti nel settore immobiliare e mi occupo di coltivazione di cannabis... di marijuana. In italiano si dice cannabis, vero?".
“Questo progetto mi dà lo stimolo per alzarmi tutti i giorni. Mi fa letteralmente godere”
Si dice cannabis, confermiamo. Lui sorride, ma capisce che è meglio specificare. Bresciano studia da piccolo imprenditore e con un socio sta lavorando per arrivare a produrre medicine a base di marijuana entro un anno. Individuato il nome da dare all'azienda ("Non voglio sfruttare il mio, si chiama greenhope"), individuato il terreno e acquisite le licenze, il percorso per arrivare a produrre farmaci a base cannabis è ancora lungo. Per approfondire il tema, il direttore Bresciano vola in Canada e negli USA. E pur di portare a termine la missione in tempi brevi rinuncia - tra le altre cose - a seguire il calcio italiano.
Tra il 2006 e il 2010 con la maglia del Palermo ha disputato 107 partite in A segnando 12 gol
Tra il 2006 e il 2010 con la maglia del Palermo ha disputato 107 partite in A segnando 12 gol Source: AAP/EPA/GIORGIO BENVENUTI
"Il fuso orario mi impedisce di guardare le partite. Continuo a tifare per tutte le squadre nelle quali ho giocato, per cui ogni tanto faccio delle eccezioni - per esempio per i play off di B del Palermo, per Parma-Juve o per Lazio-Inter che vale la qualificazione in Champions", ma in generale non seguo gli incontri. Altrimenti poi accuso tutto il giorno".

Un campionato nel quale Bresciano ha vissuto alcuni degli anni d'oro, collezionando 247 presenze e 31 gol e vedendosela con gente come Baggio, Maldini e Zanetti, Vieri, Inzaghi e Del Piero, Pirlo, Buffon e Totti. Senza contare i Batistuta, i Nedved, gli Ibra, gli, Sheva, i Zidane, i Kaká, i Ronaldo e i Ronaldinho. Impossibile stilare una graduatoria. E anche tra gli ex compagni di squadra - da Gilardino a Cavani, passando per l'Adriano ancora formato Imperatore - c'è l'imbarazzo della scelta. Ma l'italo-australiano ha un'idea precisa su chi fosse il più forte.
"Cannavaro andava sempre a mille all'ora. Per Fabio ogni allenamento era una finale Mondiale”
"Purtroppo abbiamo giocato poco assieme - racconta - ma dico Cannavaro. Fabio andava sempre a mille all'ora, si allenava con la stessa intensità con la quale avrebbe giocato una finale Mondiale". Una finale che dopo lo scippo di Kaiserslautern (in Australia lo ricordano così, quell'ottavo di finale, per il penalty dubbio assegnato dall'arbitro Richard Williams con gli Azzurri in 10 e i supplementari dietro l'angolo) Cannavaro giocò da capitano. Vincendola pure. Di quell'Italia, di quel calcio, di quella Serie A, non è rimasto praticamente niente.
La famosa esultanza di Mark Bresciano
La famosa esultanza di Mark Bresciano Source: AAP Image/Joe Castro
In compenso nell'ex campionato più bello del mondo si è affacciato un certo Cristiano Ronaldo. La cui esultanza ricorda il manichino, la "statua" di Bresciano. "Non ci avevo mai pensato. Né avevo mai pensato che quel modo di celebrare i gol potesse dare di me l'immagine di un tipo un po' guascone. Però è vero che si somigliano. Ma direi che con i paragoni ci fermiamo qui".
"Cristiano Ronaldo è uno dei più forti calciatori della storia"
L'arrivo di Ronaldo - conferma Bresciano - restituirà alla Serie A l'appeal internazionale di cui godeva nei primi anni Duemila. E allora, chissà, il direttore di Greenhope potrebbe prendere in considerazione l'ipotesi di svegliarsi in piena notte per tornare a seguire la Serie A. E magari valutare anche un ruolo in seno ai Socceroos. Prima, però, la priorità rimane quella di vincere un'altra partita. Quella della cannabis.
Col Parma dal 2002 al 2006, Bresciano ha segnato 19 reti in 129 presenze
Col Parma dal 2002 al 2006 Bresciano ha collezionato 129 presenze e 19 reti in campionato. Source: AAP/EPA/GIORGIO BENVENUTI

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