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Le canzoni con le quali hai vinto questo prestigioso premio sono “Prima gli italiani”, cantata insieme a Nathalie, e “Charlie Chaplin”. Come nascono questi brani?
“L’ispirazione per “Prima gli italiani” nasce dal famosissimo pezzo di Giorgio Gaber “Io non mi sento italiano”, che infatti cito nel testo. Si sviluppa poi dal fraintendimento che c’è sulla parola “italiano”, dai nazionalismi, cioè il fatto di essere italiani o non italiani: cosa significa veramente? cosa ci unisce? Io spesso non mi sento simile ai miei connazionali. L’Italia nasce da un connubio di popolazioni che si sono fuse culturalmente. Questo è l’Italia, quindi a mio avviso non ha senso fossilizzarsi su certi concetti. La cultura italiana è un miscuglio di culture, e questa per me è la linfa dell’umanità. E proprio per questo ho chiesto a Nathalie di cantare nella canzone, perché lei rappresenta esattamente questo: è nata a Roma da genitori nati in Africa ma di origini europee. Un miscuglio di cose che ha dato origine ad una grande artista, sono orgoglioso di averla avuta con me in questo pezzo. “Charlie Chaplin” invece nasce da un aneddoto che esiste nella cultura pop, anche se non basa su fatti storici evidenti: si dice che Charlie Chaplin partecipò in incognito ad un concorso di suoi sosia e, incredibilmente, arrivò terzo. È una storia talmente affascinante che ha scatenato in me una riflessione sull’identità. La canzone parla di quelli che, come me, a un certo punto si trovano a fare i conti con sé stessi in maniera definitiva, e molti si chiedono se quello che sono lo sono perché vogliono esserlo o lo sono davvero, che è un concetto molto sottile ma anche estremamente importante.”
De Gregori è un nome molto pesante per chi vuole fare il cantautore…
“La vivo con fatica ogni anno di più, devo dire, prima ci pensavo di meno. Ormai la domanda “sei parente di Francesco” è diventata d’obbligo a qualunque concerto o festival e io sono sempre stato un po’ in difficoltà nel rispondere, perché la parentela c’è ma è molto debole, quindi spesso ho dato risposte contraddittorie, a volte ho detto sì e a volte no, perché siamo proprio al limite, quindi spesso preferisco dire di no. È una cosa abbastanza imbarazzante, e addirittura lo stesso Francesco De Gregori mi consigliò di cambiare il cognome, cosa che però non ho fatto, come potete vedere.”

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