Una gravidanza dovrebbe durare quaranta settimane circa, ma in Australia un bambino su dieci nasce pretermine, ovvero prima della trentasettesima settimana.
È quel che avvenuto al figlio di Andrea Viaggi. Proprio al termine di una giornata di relax per celebrare il compleanno di Andrea, la moglie si è sentita poco bene, costringendo la coppia a precipitarsi all'ospedale, dove hanno scoperto che si erano rotte le acque.
Punti chiave
- Si definisce prematuro un/a bambino/a che nasce prima delle 37 settimane compiute (37+6 settimane);
- Sono early term (cioè quasi a termine) i bambini nati tra le 37 e le 39 settimane
- late preterm (ossia prematuri tardivi) i bimbi che nascono tra le 35 e le 36 settimane;
- early preterm (prematuro grave), quelli nati prima delle 28-30 settimane.
Fino a quel momento la gravidanza era proceduta senza particolari problemi.
"Ero assolutamente impreparato", ricorda Andrea al microfono di SBS Italian, "non sapevo davvero niente di bambini prematuri, ma ricordo in quel momento di non aver mai pianto così tanto in vita mia, un pianto di paura".
Andrea e la moglie si sono trovati a far fronte a un periodo molto difficile, complicato ulteriormente dalla pandemia. La famiglia di Andrea era in Italia, impossibilitata a raggiungerli, ma anche i genitori della moglie erano a Melbourne, bloccati dal lockdown.
"Mia moglie è stata quattro giorni in ospedale, e ci hanno detto che avrebbero fatto il possibile per rimandare il parto alla trentaquattresima settimana", spiega Andrea.
Improvvisamente però la situazione è precipitata, e il parto è stato inevitabile e repentino.
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"Sono arrivato al reparto di maternità e il bambino era già nato", ricorda con emozione Andrea.
"Luca è nato che era un chilo e mezzo, ed è subito stato portato in ICU, il reparto di terapia intensiva".
I bambini prematuri corrono un rischio maggiore di andare incontro a complicazioni anche gravi, e hanno un'alta possibilità di essere ricoverati in terapia intensiva: capita infatti nel 72% dei casi, a fronte del 10% di bambini nati a gravidanza completa.

Andrea si sente molto fortunato, dopo un inizio difficile il piccolo Luca ora sta bene Source: courtesy of Andrea Viaggi
Il piccolo è rimasto a lungo in ospedale, per circa 67 giorni, ma la sua fortunatamente è una storia a lieto fine.
"Siamo stati davvero fortunati", dichiara Andrea, che è anche estremamente grato per il supporto ricevuto in ospedale dal personale medico e infermieristico durante il lungo ricovero di Luca.
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Una degenza non priva di difficoltà per i neogenitori, che trascorrevano tutto il giorno vicini all'incubatrice.
"Le infermiere sono anche formate per gestire la parte emotiva dei genitori. Noi siamo stati fortunati, molti altri non lo sono stati come noi".
Dopo la degenza, Andrea ricorda anche la difficoltà iniziale del ritorno a casa. "Ci raccontavano che succede a tutti i genitori", spiega Andrea, ma la fragilità dei bambini prematuri innesca una maggior ansia nelle neomamme e nei neopapà.

Luca con mamma e papà Source: courtesy of Andrea Viaggi
Andrea ammette però che la lunga degenza in ospedale ha lasciato qualche strascico anche in lui: "verso la fine non riuscivo a stare in ospedale per più di mezz'ora, perché non puoi fare niente".
Come ogni bambino nato pretermine, anche Luca viene monitorato regolarmente per verificare che la crescita proceda senza intoppi: "ora Luca pesa quasi sette chili, la mamma è una forza della natura e lui ha preso quasi sempre il latte materno".
E finalmente pochi giorni fa sono arrivati anche i nonni dall'Italia, per conoscere il piccolo nipote italoaustraliano.
In Australia esiste una linea telefonica per genitori di bambini prematuri attiva 24 ore al giorno, si chiama NurtureLine e il numero per contattarla è 1300 622 243. Il sito è www.miraclebabies.org.au
Ascolta il racconto di Andrea Viaggi
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