Epstein files, i Repubblicani fanno muro attorno a Trump

APTOPIX Trump Labor Secretary

Nel 2019, durante il suo primo mandato alla Casa Bianca, il presidente Donald Trump era già stato chiamato a spiegare alla stampa i dettagli del suo rapporto con il controverso finanziere Jeffrey Epstein. Credit: Andrew Harnik/AP

Il Dipartimento della Giustizia annuncia l’audizione della supertestimone Ghislaine Maxwell, sostenendo che "gli Stati Uniti non si sottraggono alle scomode verità", ma il Grand Jury nega la diffusione dei documenti sul caso Epstein e i Repubblicani rinviano il voto in Congresso.


Negli Stati Uniti, continuano a far discutere i cosiddetti Epstein files, i documenti che potrebbero rivelare dettagli scomodi su crimini sessuali commessi da politici e uomini d’affari tra gli anni ’90 e i primi 2000.

Per questi reati furono condannati l’ex finanziere Jeffrey Epstein – morto in carcere in circostanze mai chiarite – e Ghislaine Maxwell, la donna che aveva reclutato minorenni per soddisfare le richieste di Epstein e dei suoi potenti amici. Tra questi, secondo testimonianze e intercettazioni, potrebbe esserci anche l’attuale presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.

Clicca il tasto 'play' in alto per ascoltare il resoconto del giornalista Giampiero Gramaglia

Jeffrey Epstein Maxwell Trial Profile
Ghislaine Maxwell, la donna condannata 20 anni di carcere per aver reclutato e adescato delle ragazze nel caso di abusi sessuali. Credit: AP
Per fare chiarezza sulla vicenda, il Dipartimento di Giustizia ha chiesto di interrogare nuovamente Ghislaine Maxwell e di rendere pubblici i documenti custoditi dalle giurie che condannarono sia lei che Epstein.

Una posizione formalmente appoggiata dallo stesso tycoon e dal suo partito, ma i Democratici accusano i Repubblicani di aver anticipato di un giorno la chiusura estiva del Congresso proprio per rinviare un voto decisivo sulla desecretazione degli Epstein files.
Questa è una storia nella quale nessuno esce bene
Giampiero Gramaglia
"Questa è una storia nella quale nessuno esce bene", spiega il giornalista Giampiero Gramaglia.

"Viene persino il sospetto che i trumpiani, l’amministrazione Trump e il Dipartimento di Giustizia, che inizialmente premevano per rendere pubblici i file, abbiano improvvisamente fatto marcia indietro perché in quei documenti c’è qualcosa che può dare fastidio".
Jeffrey Epstein Glance
Il Presidente Donald Trump con il Principe Andrea, coinvolto nella vicenda Epstein. Credit: Matt Dunham/AP
Con l'ex direttore dell'agenzia ANSA abbiamo parlato anche degli ultimi sviluppi in Medio Oriente. Ventotto Paesi – tra cui l’Italia e l’Australia – hanno firmato una lettera in cui chiedono a Israele di fermare le operazioni militari nella Striscia di Gaza.

Un’iniziativa spinta anche dall’indignazione per il bombardamento della chiesa cattolica di Gaza, un episodio che ha irrigidito la posizione finora molto cauta di governi come quello di Giorgia Meloni e che ha spinto anche quello statunitense a sollevare la questione con Benjamin Netanyahu.

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