"Non stiamo sviluppando gli androidi di Blade Runner." sostiene la Dottoressa Mariarosaria Taddeo, Research Fellow all'Oxford Internet Institute e Vice Direttrice del Digital Ethics Lab presso l'Università di Oxford.
Secondo la Dottoressa Taddeo, su una scala che va da una calcolatrice tascabile da un lato, agli androidi senzienti dei film di fantascienza dall'altro, l'intelligenza artificiale (I.A.) attuale è significativamente più vicina alla calcolatrice.
"Stiamo sviluppando macchine che sono molto efficienti nell'eseguire un compito ma non altri", afferma.
Secondo lei, il concetto di "apprendimento" per una macchina non è uguale a quello per un essere umano.
"Non stiamo parlando di un processo evolutivo per l'apprendimento automatico: l'apprendimento da parte delle I.A. è una forma di statistica di alto livello, ma allo stesso tempo rappresenta un livello di apprendimento molto basilare rispetto a quello umano".
Secondo Mariarosaria Taddeo, stiamo sviluppando macchine profondamente sofisticate ed efficienti, ma non forme di intelligenza simili a quella umana.
"Il tipo di intelligenza che stiamo sviluppando non è nemmeno lontanamente vicino all'intelligenza umana, al tipo di intuizioni, emozioni, desideri e aspirazioni che la mente umana possiede".