I loro primi utilizzi nell'industria risalgono agli anni '40, e da allora sono stati impiegati nei più diversi contesti: dai cavi ai prodotti antincendio, dall'abbigliamento ai contenitori alimentari.
Sono i PFAS, acronimo inglese per “perfluorinated alkylated substances”, sostanze perfluoroalchiliche. Dietro a queste quattro lettere si nascondono fino a 15mila diverse sostanze, la maggior parte delle quali ancora prive di profili tossicologici.
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Quello che si sa è che queste sostanze sono altamente attraenti per l'industria perché sono resistenti all'acqua, ai grassi e alle alte temperature, oltre che essere facilmente solubili.
Risultato: sono ovunque, ed è difficilissimo degradarle. Per questo fanno paura, soprattutto alla luce dei risultati di nuovi studi.
Recentemente in alcuni bacini di acque non ancora purificate del NSW sono state confermate - anche dalla Environment Protection Authority (EPA) - la presenza di PFAS in quantità molto superiori ai limiti consentiti per le acque potabili.
Nonostante quelle acque non fossero destinate alla rete idrica perché non ancora trattate, la rilevazione ha fatto comunque balzare sulla sedia i residenti.
Recentemente l'EPA ha confermato la presenza in concentrazioni ritenute pericolose di PFAS anche lungo un fiume del NSW.
In questo servizio siamo partiti dalla preoccupazione degli abitanti delle Blue Mountains in NSW, e abbiamo parlato con alcuni esperti del settore.
Potrete ascoltare le dichiarazioni di Kaye Power, Health Advisor di Sydney Water e di Jackie Wright, esperta di human health and environmental risk assessment e fondatrice di Enrisks, una società di consulenza dedicata alla tossicologia e alla valutazione dei rischi.
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L'acqua australiana è sicura: siamo nettamente sotto i limiti stabiliti per quanto riguarda i PFASKaye Power, Health Advisor Sydney Water
Inolte, ascolteremo anche i dettagli di un progetto di Martino Malerba, Senior Lecturer della RMIT, volto alla rimozione dei PFAS dalle acque dolci.
La scorsa settimana il National Health and Medical Research Council (NHMRC) ha proposto nuove linee guida per rivedere i limiti di alcune di queste sostanze nell'acqua potabile australiana, sintomo di un fenomeno ancora da chiarire e da regolare con certezza.
Nel corso del prossimo mese, e fino al 22 novembre, il NHMRC continuerà a raccogliere le proposte relative alla bozza delle linee guida sull'acqua.
La pubblicazione delle linee guida definitive da parte del Water Quality Advisory Committee è prevista per l'aprile del 2025.