"Chi cerca lavoro nel non profit è normalmente alla ricerca di un ruolo che abbia un impatto sociale, nonché di un'identificazione con l'ente per cui lavorerà, con cui condivide la visione del mondo", spiega Valentina Barbieri, referente per il servizio civile e il volontariato del l'ONG VIS - Volontariato Internazionale per lo Sviluppo - e facilitatrice di Job Lab, un percorso pratico gestito dal VIS per imparare a presentarsi al meglio nel mondo del lavoro nel non profit.
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La cooperazione allo sviluppo è un settore particolare, perché gli enti che si occupano di cooperazione allo sviluppo in Italia che sono riconosciuti dal Ministero Affari Esteri e con cui noi lavoriamo sono 250. Quindi parliamo di uno spaccato, una nicchia.Valentina Barbieri, VIS - Volontariato Internazionale per lo Sviluppo
Ma come funziona Job Lab? "Dobbiamo partire dal fatto che in Italia sono pochissimi i posti disponibili; poco più di 27mila persone lavorano alla cooperazione", spiega Barbieri.
"Di fronte a numeri così esigui bisogna quindi presentarsi bene e questo laboratorio aiuta proprio a rendere la domanda di lavoro più efficace, nonché a prepararsi per il colloquio di lavoro identificando gli aspetti chiave che i recruiter propongono nei colloqui di selezione".
Barbieri tiene a sottolineare l'importanza delle cosiddette soft skills, le capacità di relazionarsi e di interagire nel contesto lavorativo, perché "non ci si improvvisa ad andare in un Paese lontano: è fondamentale essere consapevoli di quello che si è, di quelli che sono i propri limiti".
"La capacità di sapersi leggere e saper leggere il contesto è uno degli aspetti principali che verrà esaminato nel colloquio di selezione", spiega Barbieri.
Come si legge sul sito del VIS, Job Lab consiste di tre incontri online ed è pensato per studenti, neolaureati, volontari, giovani professionisti e, più in generale, per chiunque voglia inserirsi o ricollocarsi nel mondo del lavoro non profit.