Goran Bregović è nato a Sarajevo (oggi in Bosnia ed Erzegovina) da padre croato e madre serba.
Uno dei musicisti più popolari provenienti dall'Europa dell'est, deve parte della sua fama internazionale alla serie di colonne sonore che ha composto per film di registi come - tra gli altri - Emir Kusturica, per il quale musicò Underground, che fu premiato con la Palma d'Oro al Festival di Cannes nel 1995. Ma anche Il tempo dei gitani, Gatto nero, gatto bianco e Arizona Dream (nelle cui colonna sonora le canzoni di Bregović sono interpretate alla voce da Iggy Pop).
E in Italia ha anche lavorato con Roberto Faenza, realizzando le musiche de I giorni dell'abbandono.
Ma prima della consacrazione internazionale, Bregović era una star del rock nella ex Jugoslavia:
"Io vengo dal rock n'roll del comunismo, che forse era più importante per i paesi comunisti che per l'occidente, perche durante il comunismo il rock era quasi religione. Non sarà forse importante per la musica, ma come fenomeno sociale era davvero importante", ha raccontato Goran Bregović ai microfoni di SBS Italian.
Ma come detto, nell'immaginario collettivo, e in particolare in Italia, si è imposto come compositore attraverso la sua scanzonata e, usando le sue parole, "folle" musica balcanica, ricca però di influenze provenienti da tutta Europa e oltre.
"Io sono di Sarajevo, che durante i secoli dell'Impero Ottomano era l'unica frontiera diretta tra cattolici, ortodossi e musulmani. Per questo noi abbiamo questa storia terribile. Però come compositore nato in un territorio come questo, sono gia nato come un 'Frankestein delle influenze e delle musiche'. Allora non sono io che cerco le differenti influenze. Sono le differenze che trovano me, anche senza che io lo voglia".
Influenze tra le quali c'è anche molta Italia, paese in cui Goran Bregović ha vissuto e di cui ha imparato la lingua.
"Io ho cominciato come musicista nei bar di striptease quando avevo 17 anni. Un signore che aveva un club a Napoli ci ha ascoltati a Dubrovnik e ci ha portati in Italia. Così io quando avevo 18 anni sono stato a Napoli per un anno", racconta Bregović.
"Questo era un quasi miracolo per noi bambini del comunismo, per la prima volta siamo usciti dal mondo comunista in questa Napoli incredibile dove era una follia totale dalla mattina fino a notte".
Una follia che secondo Goran Bregović è parte integrante della sua musica, fatta di bande di fiati che seguono persone che improvvisano danze e canzoni, come succede nelle scene dei film di Kusturica.
"Io vengo da un posto dove la musica da sola non basta mai, ci deve essere un po' di follia perché la musica funzioni e noi non produciamo soltanto la musica, produciamo anche la follia perché è necessaria".
E per ribadire il concetto, ci ricorda il motto del suo album Champagne for gipsies: "Chi non diventa pazzo non è normale".
Goran Bregović e la sua "Banda per matrimoni e funerali" si esibiranno a Brisbane il 9 maggio, ad Adelaide il 10, a Perth il 12, a Sydney il 13 a Melbourne il 14.




