A poche ore dal termine del bilaterale tra Trump e Zelensky - poi allargato ad altri leader europei - le speranze di un accordo a stretto giro di posta tra Russia e Ucraina potrebbero rimanere tali.
Dopo aver parlato di accordo "approvato al 95%", infatti, il presidente ucraino Zelensky ha dovuto far fronte alle accuse russe. Il ministro degli Esteri di Mosca Lavrov, infatti, ha denunciato un tentato attacco di droni ucraini a una delle tre residenze di Vladimir Putin, quella di Valdai, tra Mosca e San Pietroburgo.
"La prima stranezza è che a darne notizia sia stato il ministro degli Esteri e non quello della Difesa", ha esordito il giornalista Giuseppe D'Amato, "e dalla telefonata successiva all'incontro tra Putin e Trump sembrerebbe che Mosca voglia rivedere la sua posizione".
D'Amato ha parlato anche della richiesta di garanzie da parte di Kiev: "Il problema fondamentale è che Kiev non si fida dell'Occidente, reo di non averla difesa quando Putin ha violato gli importanti accordi contenuti nel memorandum di Budapest del 1994".




