Piccole grandi storie in epoca di pandemia, perché "dobbiamo prenderci cura gli uni degli altri"

Dr Nadia Warner and her daughter sewing masks

Dr Nadia Warner and her daughter sewing masks Source: Courtesy of Dr Warner

La virologa Nadia Warner del Doherty Institute, la principale struttura impegnata nella lotta al COVID-19 in Australia, ha cucito mascherine protettive per dimostrare il suo apprezzamento verso i maestri di asilo della figlia donando loro un "sorriso dietro la mascherina".


La dottoressa Nadia Warner è una virologa e lavora per Victorian Infectious Diseases Reference Laboratories del Peter Doherty Institute di Melbourne, ovvero l’istituto più importante per la ricerca sul COVID-19 in Australia.

Il laboratorio è stato il secondo al mondo, dopo la Cina, a sintetizzare il virus e a condividerlo con la comunità scientifica internazionale e l'Organizzazione Mondiale della Sanità. Un primo passo cruciale nella risposta globale alla pandemia.

La ricercatrice e i suoi colleghi studiano il virus, testano farmaci in grado di ridurne gli effetti e partecipano alla corsa per la scoperta di un vaccino.

La dottoressa Warner è una donna di scienza, ma anche una mamma e prima di indossare il camice accompagna all’asilo sua figlia di 5 anni: “Mia figlia va all’asilo quattro giorni a settimana. Sono un genitore single, quindi il centro è l'unica opzione per me per poter continuare a lavorare. Non ho né nonni né altri familiari a Melbourne, quindi se non ci fosse l'asilo dovrei restare a casa e non posso proprio svolgere il mio lavoraro se non in laboratorio".
Childcare teachers wearing Dr Warner masks
Childcare teachers wearing Dr Warner masks Source: Courtesy of Dr Warner
Valentina Caputo lavora presso l'asilo frequentato dalla figlia della dottoressa Warner. La struttura non solo è vicina all'istituto - quindi nella traiettoria di tutti gli operatori sanitari e ricercatori della zona alle prese con il COVID-19 ogni giorno- ma anche al Royal Melbourne Hospital dove in tanti vanno a fare il tampone.  

Come altri suoi colleghi, la maestra Valentina si sente molto orgogliosa di poter sostenere le famiglie dei professionisti coinvolti nella lotta alla diffusione del virus ma, a causa della natura del suo lavoro, si sente anche  vulnerabile.

“Lavorando con bambini tra i 6 mesi e i 5 anni non è davvero possibile seguire tutte le misure di sicurezza suggerite dal governo. Il distanziamento di un metro e mezzo è impossibile se devi cambiare un pannolino. I bambini hanno bisogno di tutte le nostre cure, della nostra piena presenza totale e anche le mascherine che coprono il viso a volte li spaventano”, ha spiegato a SBS Italian.

Un giorno, accompagnando la figlia al centro per l’infanzia, la dottoressa ha una conversazione con una delle maestre: "Indossavo una maschera che ho cucito io e ricordo che l'insegnante mi ha detto 'Ehi, questa è una bella mascherina' e ho pensato: 'beh, ecco qualcosa che potrei fare per dimostrare la mia gratitudine per quello che le maestre fanno, della mascherine!'. Mi piace cucire, è sempre stato un mio hobby".



Così durante un fine settimana casalingo, la dottoressa e sua figlia iniziano a creare mascherine, una per ogni maestra: "Mia figlia mi ha aiutato e per ogni insegnante abbiamo scelto un tessuto diverso che pensavamo potesse piacergli”.

Il dono delle mascherine ha risuonato nel profondo del cuore di Valentina.

"Siamo stati tutti così toccati e sollevati dal suo regalo; potrebbe sembrare un gesto piccolissimo - anche se posso dire che le maschere sono davvero perfette - ma ci ha fatto sentire parte della comunità, apprezzato e ci ha portato un sorriso dietro la mascherina".

Ma per la ricercatrice è stato il gesto più naturale del mondo: “Queste persone per noi sono come la nostra famiglia, fare loro una mascherina è stato un modo per mostrare loro la mia gratitudine che andasse oltre un semplice 'grazie', gli insegnanti sono stati tutti così felici e lo sono stata anch'io. Penso che sia giusto prenderci cura gli uni degli altri".
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I residenti della zona metropolitana di Melbourne devono restare a casa e possono uscire solo per acquistare cibo e generi di prima necessità, per lavorare, studiare, fare esercizio oppure prestare o ricevere assistenza. Si consiglia di indossare mascherine in pubblico.

Le persone in Australia devono stare ad almeno 1,5 metri di distanza dagli altri. Controllate le restrizioni del vostro stato per verificare i limiti imposti sugli assembramenti.

Se avete sintomi da raffreddore o influenza, richiedete di sottoporvi ad un test chiamando telefonicamente il vostro medico, oppure contattate la hotline nazionale per le informazioni sul Coronavirus al numero 1800 020 080. 

Notizie e informazioni sono disponibili in 63 lingue all'indirizzo www.sbs.com.au/coronavirus.

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