Tra meno di una settimana gli Stati Uniti voteranno per decidere chi succederà a Joe Biden alla Casa Bianca.
I due candidati, molto diversi l’uno dall’altra, non si sono risparmiati critiche, nonostante la campagna elettorale non sembri aver spostato di molto le intenzioni di voto.
"Harris è partita bene", ricorda il giornalista Giampiero Gramaglia, citando la prestazione positiva al dibattito televisivo con Donald Trump del 10 settembre scorso. "Lì però le cose si sono un po' stabilizzate", prosegue Gramaglia, e la spinta iniziale non si è tradotta nei sondaggi in un vantaggio significativo.
La nomination di Harris è stata tardiva? Perché gli statunitensi non si scandalizzano più alle bugie dei Presidenti come avevano fatto con Bill Clinton? E cosa porterebbe con sé la vittoria di Trump o di Harris?