Il cosiddetto Dismissal segnò la fine del governo laburista e l’inizio di un acceso dibattito sul ruolo della monarchia, sull’indipendenza nazionale e sulle possibili interferenze straniere nella politica interna australiana.
In un evento tenutosi presso il vecchio Parlamento, Anthony Albanese ha descritto Gough Whitlam come un’ispirazione, a "once in a generation leader".
"Non ci siano fraintendimenti: l’11 novembre 1975 non fu una crisi costituzionale", ha detto il primo ministro durante il suo discorso pronunciato in occasione della commemorazione dell’anniversario dalla vecchia sede del Parlamento. "Fu un complotto, studiato a tavolino."
La professoressa Siobhan Hannan, oggi docente alla Victoria University di Melbourne, all’epoca aveva 15 anni, frequentava la Sydney Road Community School a Brunswick e partecipò alle proteste di quei giorni.
“Lo ricordo come un momento molto drammatico della mia vita. Siamo scesi in piazza. Eravamo arrabbiati, scioccati e sentivamo grande bisogno di stare insieme alla nostra gente e anche per far vedere la protesta e lo shock che sentivamo. La vedevamo come una cosa fuori legge, come un colpo di Stato. Il governo Whitlam era stato eletto e aveva il diritto di continuare”, ricorda Siobhan.
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Per Marzia, un’ascoltatrice di Wollongong, l’atmosfera di speranza che si respirava con il governo Whitlam si trasformò improvvisamente in incredulità.
“Eravamo in un’epoca in cui con Whitlam sembrava che l’Australia stesse fiorendo, che si fosse aperta al mondo. Tutto sembrava bello, tutto sembrava promettere bene, e questo colpo è stato una mazzata tremenda. Ci ha lasciato tutti scioccati. Non potevamo credere che una cosa simile potesse succedere in un Paese così bello e fantastico”, spiega Marzia.
Stefano De Pieri, arrivato in Australia nel 1974, racconta di aver subito percepito la portata politica e internazionale di quanto stava accadendo.
“Io mi sentii completamente indignato, non sorpreso però, perché anche se sembrava una cosa prettamente australiana, con questo governatore generale, rappresentante di una lontana regina, io fiutavo già la possibilità che ci fossero state delle interferenze politiche, anche estere", commenta Stefano.
"Sono assolutamente sicuro che è stato un complotto".
Infine, la giornalista ed ex parlamentare laburista Franca Arena ha ricordato Gough Whitlam, un suo grande amico, come "un uomo che ammiravo moltissimo e che era veramente un progressista, un uomo che aveva cambiato l’Australia."
"Pose fine alla White Australia Policy, la guerra del Vietnam, riconobbe la Cina e appoggiò già da allora il multiculturalismo. E poi, una cosa importantissima: il riconoscimento degli aborigeni, il riconoscimento delle ingiustizie che erano fatte a questo popolo. Era un uomo eccezionale.”
Cinquant’anni dopo, il Dismissal rimane una ferita aperta nella memoria politica australiana, ma anche una lezione di democrazia, di partecipazione e di consapevolezza civile che, come ricorda ancora Franca Arena “fu una cosa importantissima per la nostra democrazia".
"Dobbiamo stare molto attenti alle interferenze straniere.”




