La Fondazione De Fornaris ha raccolto dalla sua istituzione nel 1982 migliaia tra dipinti, sculture, installazioni, fotografie e raccolte di grafica. Questo patrimonio inestimabile è consevato nella GAM - Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino, che ne espone a rotazione una selezione limitata. La Fondazione non dispone infatti di uno spazio espositivo proprio.
Da questo limite è nata l'idea di uno spazio virtuale che esiste solo in forma digitale, in cui esporre alcune tra le opere più significative della Fondazione. Il "Museo che non c'è" è accessibile attraverso il sito della Fondazione o scaricando l'app "Museo Virtuale De Fornaris" dall'App Store per iOs o da Google Play per Android.
Riccardo Passoni, direttore della GAM e curatore del progetto artistico culturale del museo virtuale, racconta come l'idea sia nata quasi tre anni fa e si sia concretizzata proprio quest'anno in cui le esperienze virtuali ad ogni livello sono diventate sempre più comuni, e talvolta l'unica opzione disponibile, a causa delle chiusure e dei lockdown conseguiti alla pandemia del COVID-19.

Una delle sale visitabili all'interno del Museo Virtuale. Source: Fondazione De Fornaris
Nel decidere l'aspetto delle sale virtuali, Giacomo Boggetto, che si è occupato del coordinamento tecnologico del progetto, dice che l'ispirazione principale è stata proprio la Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino.
Oltre all'ampio atrio, i visitatori del Museo Virtuale de Fornaris possono accedere a 6 sale e possono anche muoversi all'esterno, dove altre opere sono esposte. Eccovi una breve "mappa" del Museo.

L'Angelo Annunziatore (1824) di Francesco Hayez, nella sala 2 del Museo che non c'è Source: Fondazione De Fornaris
- Sala 1: è un omaggio al mecenate, artista e collezionista Ettore De Fornaris e racchiude una serie di opere a lui appartenute, tra cui Novembre di Antonio Fontanesi.
- Sala 2: dedicata all’Ottocento e ai primissimi anni del Novecento e comprende opere come L’Angelo Annunziatore di Francesco Hayez e L’Amore nella vita di Giuseppe Pellizza Da Volpedo.
- Sala 3: si concentra sui protagonisti dell’arte italiana della prima metà del Novecento e avvia il percorso con una serie di ritratti femminili pre-futuristi di Balla e Boccioni.
- Sala 4: si vedono esempi significativi della pittura torinese tra le due guerre, con dipinti di pittori come Felice Casorati, Carlo Levi e Francesco Menzio.
- Sala 5: presenta 11 opere dei maggiori artisti del Novecento, tra cui Bianco di Alberto Burri e Natura Morta di Giorgio Morandi.
- Sala 6: è stata ideata per dare risalto a momenti salienti dell’arte contemporanea, dal 1960 a oggi: dal concettuale Giulio Paolini, allo sperimentatore Aldo Mondino, agli esponenti dell’arte analitica Marco Gastini e Giorgio Griffa.

Natura Morta (1950) di Giorgio Morandi, una delle opere esposte nel Museo Virtuale della Fondazione De Fornaris. Source: Fondazione De Fornaris
Ascolta l'intervista completa con i responsabili del progetto
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