La storia di Gaetano Rando comincia a Roma, ma imbocca presto la via dell’emigrazione. Nel 1949, a soli sei anni, raggiunge l’Australia insieme alla madre e alla sorella, mentre il padre presta servizio in Nuova Zelanda.
"La maggiore difficoltà era la lingua. I primi mesi a scuola furono una prova dura, senza programmi di inserimento per stranieri, ma con il tempo la barriera si attenuò", ricorda Gaetano al microfono di SBS Italian.
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1910 I nonni di Gaetano con i figli Felice, Mariuccia ed Elena Credit: Courtesy of Gaetano Rando
"Parlavo due lingue, leggevo fumetti italiani che arrivavano per posta, suonavo il violino scegliendo musicisti italiani: erano piccoli ma significativi gesti". In questo modo, l’italianità rimaneva sempre presente, pronta a riaffiorare più forte negli anni universitari.
Parlavo due lingue, leggevo fumetti italiani che arrivavano per posta, suonavo il violino scegliendo musicisti italianiGaetano Rando
Lo studio, infatti, divenne la chiave per coltivare le radici. All’Università di Sydney, Gaetano scelse l’italianistica, una disciplina allora ancora poco diffusa. "Chiedevo di studiare italiano già a scuola, ma non c’erano insegnanti. All’università finalmente ho potuto farlo".
Da qui prese forma la sua vocazione: insegnare e diffondere la lingua e la letteratura italiana, contribuendo a rafforzare il legame culturale tra i due Paesi.
Oggi, ricordando i primi anni in Australia, Gaetano riconosce di aver vissuto un percorso non privo di difficoltà, ma ricco di scoperte.
La doppia appartenenza – l’Italia dei ricordi familiari e l’Australia delle nuove opportunità – è stata la cifra che ha segnato la sua vita. Una vita spesa a studiare, raccontare e trasmettere le voci dell’emigrazione italiana, affinché non andassero perdute.

1962: casa Rando a Wellington con l’unica Fiat 1500 in quel periodo in Nuova Zelanda Credit: Courtesy of Gaetano Rando