"Nella comunità italiana i gay e le lesbiche non esistono"

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Vittorio, o Vic, oggi ha 56 anni ed è nato e cresciuto in Australia, ma i suoi genitori sono entrambi italiani, emigrati dalla Calabria negli anni Cinquanta. Vic è cresciuto in una famiglia molto tradizionale, a cui ha dovuto nascondere la sua identità gay anche nelle fasi più delicate della sua vita come quella dell'adolescenza, dove iniziava ad esplorare la sua sessualità.


La legalizzazione del matrimonio gay in Australia ha creato l'occasione per l'AGMC, Australian GLBTIQ Multicultural Community, per realizzare una conferenza nazionale volta a riflettere sul significato di questo passaggio storico per il paese. L'incontro, a cui un gruppo di volontari ha lavorato all'organizzazione per più di un anno, si è tenuto a fine settembre a Melbourne il cui titolo e' lo stesso del libro che e' stato presentato in occasione della conferenza "Living and loving in diversity. An anthology of Australian multicultural queer adventures" a cura della Dott.ssa Maria Pallotta Chiarolli.
Judy Tang and Budi Sudarto, AGMC
The book "Living and Loving in Diversity. An anthology of Australian multicultural queer adventures" edited by Maria Pallotta Chiarolli. Source: SBS Italian

All' evento hanno partecipato personaggi di spicco come il cantante Paul Capsis, l'artista Mama Alto, lo scrittore e autore Benjamin Law, ma anche personaggi della politica australiana come Helen Kapalos, a capo della Victoria Multicultural Commission, ed il ministro per gli affari multiculturali del governo del Victoria Robin Scott.
L'appuntamento arriva a più di dieci anni dalla precedente iniziativa, e l'occasione per riflettere su quanto è accaduto in questo lungo arco di tempo è stata data dal risultato ottenuto quasi un anno fa in Australia riguardo alla legalizzazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso, quando il 61% della popolazione ha detto si attraverso il voto postale.

Un traguardo molto importante per la comunità gay, soprattutto a livello simbolico come ha spiegato Vittorio nella sua intervista con SBS Italian.

Sebbene il 61% della popolazione australiana abbia detto si alle nozze gay il NO è arrivato forte e chiaro, soprattutto da parte delle comunità etniche. Un risultato che non ha scioccato per nulla Vittorio che invece ricorda di essere rimasto ben più stupito dal SI, forse per la sua storia personale.

Vittorio, o Vic, oggi ha 56 anni ed è nato e cresciuto in Australia, ma i suoi genitori sono entrambi italiani, emigrati dalla Calabria negli anni Cinquanta. Vic è cresciuto in una famiglia molto tradizionale, a cui ha dovuto nascondere la sua identità gay anche nelle fasi più delicate della sua vita, come quella dell'adolescenza dove iniziava ad esplorare la sua sessualità.

Essere apertamente gay nella comunità italiana all'epoca era un tabù, e per questo Vic non ha mai partecipato troppo alle attività organizzate per e dagli italiani d'Australia: aveva un suo segreto da custodire. "La gente si tappava gli occhi sull'identità gay" racconta Vic, una situazione che vivevano in modo simile anche gli altri suoi amici, provenienti da comunità etniche come quella greca, sudamericana o maltese.
"La gente si tappava gli occhi sull'identità gay"
"Nella comunità italiana non ci sono i gay o le lesbiche" dicevano gli italiani di allora, ma Vic sapeva che non era così. Come lui erano tante le persone della sua generazione che dovevano nascondere la propria identità a causa del peso della tradizione e, soprattutto della religione.

Il problema era, e resta, complesso visto che la dinamica, come ha raccontato VIC, si ripresenta oggi tra le nuove comunità di migranti down under come quella africana, indiana, pakistana. In molti casi i giovani di queste comunità, proprio come è successo a Vic, non possono esprimere apertamente la propria identità sessuale e per questo, spiega Vic, la legalizzazione del matrimonio gay in Australia ha un significato ben più profondo di quello che appare. che va molto pìù in la delle implicazioni legali della questione. Ha un valore simbolico, attraverso cui poter affermare la propria identità a pieno.

L'identità sessuale ha segnato profondamente il percorso di vita di Vic così come quello di molti altri giovani: "Era tutto un grande segreto", ed è in grande segreto che a Melbourne è anche nato il gruppo gay sud Europeo negli anni Novanta. "Mi trovavo spesso con i miei amici al pub, e tra una birra e l'altra abbiamo scoperto che vivevamo delle esperienze simili in famiglia a causa della nostra identità gay".

Il supporto Vic lo ha trovato al di fuori della sua famiglia. Sempre in contesto italiano, ma all'interno di una comunità che lui stesso ha contribuito a mettere insieme: quella dei giovani italiani gay, che il resto non voleva vedere. Una comunità all'interno della quale ha trovato supporto perchè "Gli australiani non potevano capire la situazione".
"Gli australiani non potevano capire la situazione"
L'identità gay di Vic è entrata in conflitto con quella italiana nella sua gioventù, e lo è stata almeno fino a quando aveva 18-19 anni, quando per la prima volta ha visitato l'Italia con il padre ed ha potuto vedere il paese d'origine della sua famiglia con i propri occhi. "È li che ho scoperto che effettivamnente era ok essere italiano":

La strada per una totale integrazione nella società è ancora lunga per la comunità LGBTIQ+ nel mondo. Oggi in circa 75 paesi, quindi quasi un terzo del mondo, essere omossessuali è un reato che viene punito con pene come la lapidazione, il carcere, le multe o, addiruttura, pena di morte.

Ad oggi il matrimonio alle coppie dello stesso, una delle principali rivendicazioni nell'ambito dei diritti civili, è consentito in 26 paesi. In Italia, Slovenia, Croazia, Grecia e Svizzera le coppie omosessuali possono accedere ale unioni civili, mentre in Israele e nelle nazioni caraibiche di Aruba, Curaçao e Sint Maarten, le coppie gay non possono accedere al matrimonio, ma vengono registrati i matrimoni fra persone dello stesso sesso celebrati altrove.
Per sapere di più sulla conferenza "Living and loving in diversity" potete visitare il sito www.agmc.com.au

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