"La Russia è un gigante dai piedi d'argilla: ci vogliono milioni di soldati per conquistarla dall'esterno - e nessuno c'è mai riuscito - ma dall'interno bastano poche centinaia di unità ben posizionate, come ci insegna la storia".
Lo storico Giuseppe D'Amato è lapidario nel descrivere la situazione che vive il gigante russo all'indomani dell'incursione ucraina, la prima vera controffensiva dall'inizio della cosiddetta - da Mosca - "Operazione Militare Speciale".
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Secondo D'Amato, anche la narrativa perpetrata dai media semi-indipendenti sta cambiando: "Cominciano a vedersi scene di disagio e sofferenza, segno che quest'offensiva di Kiev sta ferendo i russi nell'orgoglio".
D'Amato ha anche analizzato la visita lampo del capo di Stato palestinese Abu Mazen a Mosca, "visita senza preavviso e totalmente inaspettata dai media".