Il "Made in Italy" è in (s)vendita?

Italian flag

Source: pexels

Un marchio italiano - che sia una azienda alimentare o vinicola, oppure un elettrodomestico o una lussuosa borsa - una volta in mani straniere resta italiano? Oppure diventa un marchio globale senza identità nazionale?


La settimana scorsa, la casa Gianni Versace è stata acquistata dalla multinazionale americana che fa capo a Michael Kors; Donatella Versace e la famiglia rimarranno nell’azienda ma con un presenza minoritaria.
Si tratta solo dell’ultimo marchio della moda e del lusso italiani a finire in mani straniere. Pensiamo a Gucci, uno dei brand controllati dal colosso francese Kering di François-Henri Pinault, che ha anche tra le sue fila i marchi Bottega Veneta, o l’altro colosso francese, Moët Hennessy Louis Vuitton, che ha acquisito i vari Fendi, Bulgari e Pucci.
E altri sembrano pronti ad essere “preda” di acquirenti non italiani. Si tratta di un "male necessario" per l’industria del lusso e della moda italiane, o di una vera e propria sconfitta per il Bel Paese?

Abbiamo chiesto ai nostri ascoltatori se l'Italia è davvero in vendita e nulla potrà fermare questo declino, o se invece l'ingresso degli investitori stranieri può aiutare a valorizzare e far crescere l'Italia e i suoi marchi oltre le capacità dei fondatori.


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